GIORDANIA: Le città e l’archeologia

Una storia millenaria
Anticamente, come d‘altra parte oggi, la Giordania occupava una posizione strategica in Medio Oriente. I confini terrestri confermano il suo ruolo di transito. Il Paese, infatti, confina a nord con la Siria (per 375 km), a nord-est con l’Iraq (181 km di confine), ad est e a sud con l’Arabia Saudita (oltre 700 km), ad ovest con Israele (238 km) e i territori dell’Autorità Palestinese (per un centinaio di chilometri). Sul golfo di Aqaba, unico sbocco sul mare, si affacciano: Arabia Saudita, Israele ed Egitto. Luogo privilegiato dalla storia, quindi, crocevia d’antiche vie carovaniere, dove Africa, Mediterraneo, Arabia e Indie s’incontravano e dove, ieri come oggi, transitavano i pellegrini dell’Unico Dio e dei suoi Profeti, verso città sacre, come Gerusalemme e La Mecca. La Giordania ha ospitato le più antiche e potenti civiltà imperiali del passato, ormai tramontate: Egiziani, Assiri, Babilonesi, Ittiti, Greci, Romani, Arabi, Turchi, Crociati e Inglesi. Ecco il motivo per cui questo paese vanta vestigia importantissime, spesso poco conosciute, che sono veri e propri tesori d’arte e di architettura. L’intero territorio giordano è disseminato di templi maestosi, imponenti castelli e fortezze medievali.

Capitale Amman
Situata nel Nord del Paese, Amman fu costruita su sette colli, come Roma. Oggi la città si estende su ben diciannove alture, che variano dagli 820 ai 1072 metri sul livello del mare. Downtown, il centro storico, è ai piedi di queste colline. Larghi viali, sottopassaggi, sopraelevate garantiscono lo scorrimento di un traffico intenso, mentre il vecchio nucleo della città ha strade strette e vicoli caratteristici, i nuovi quartieri sviluppatisi sulle alture circostanti ricalcano lo stile americano. L’ordine e la pulizia regnano sia nei quartieri moderni che in quelli antichi.
Per conoscere la vera anima della metropoli giordana è d’obbligo una visita al centro antico che conserva i resti della Philadelphia romana, come il Teatro, il Foro e l’Odeon. Davanti al Teatro si apre la grande Piazza degli Hashemiti, dove il giovedì sera si radunano centinaia di persone per trascorre la serata in uno dei tanti locali all’aperto, seduti al tavolino a bere caffè, tè o a fumare il narghilè. Le tracce più antiche di Amman sono state rinvenute sull’attuale Cittadella, antica sede della biblica Rabath Ammon, capitale del regno degli Ammoniti verso il 1200 a.C.. Nessuno dei principali monumenti è integro, sebbene le strutture siano visibili e continuamente oggetto di scavo, restauro e recinzione. Fra le principali: Tempio di Ercole (166 d.C.); Museo Archeologico e Chiesa Bizantina (VI-VII secolo d.C.); Palazzo Omayyale (720 d.C.); Torre Ayyubida (XII-XIII secolo d.C.).

Le città principali Jerash
50 km a nord della capitale sorge l’antica Gerasa, stupendo sito greco-romano, denominato la Pompei d’Oriente. Le vestigia dell’antica città sono disseminate nella verde vallata di Gilaad. Fin dalla preistoria la sua vicinanza ai corsi d’acqua, ha facilitato l’insediamento umano. L’epoca d’oro arrivò più tardi, con il dominio romano, quando entrò a far parte delle città appartenenti alla Decapoli. Gli antichi splendori sono testimoniati dai fantastici monumenti, ottimamente conservati, che fanno di Jerash una delle città della provincia romana meglio conservate al mondo.
Di particolare interesse l’Arco di Adriano, del 129 d.C., l’Ippodromo, che poteva accogliere sino a 15.000 spettatori, il Tempio di Zeus (II secolo d.C.), il Foro, dalla singolare forma ellittica, e il Teatro Sud, entrambi del I secolo. Dal Foro si diparte la strada colonnata del I secolo, che unisce la piazza alla Porta Nord. L’edificio più imponente è sicuramente il Tempio di Artemide, cioè Diana, patrona della città. L’area circostante a questo, è occupata dalle rovine di numerose chiese cristiane, costruite attorno al 530 d.C.

Ajlun
Questo piccolo centro sorge a 22 Km ad ovest di Jerash, ed è circondato da verdi boschi di pini e da uliveti. L’austera fortezza di Qualata Ar-Rabad, d’epoca medievale, domina il paesaggio dai suoi 2.150 metri, ed offre uno splendido panorama del fiume Giordano. Il castello è un perfetto esempio d’architettura militare araba, eretto per difendere il territorio dalle incursioni dei Crociati. Nel 1260 fu invaso e parzialmente distrutto dai Mongoli: ristrutturato dagli Ottomani quale sede di guarnigione, fu definitivamente abbandonato nel XVII secolo. Oggi è stato restaurato ed è visitabile.

Pella
Antichissima città fondata dal mitico Alessandro Magno nel 310 a.C. Purtroppo nel 747 d.C. venne completamente distrutta da un terremoto devastante. Parzialmente ricostruita dai Mamelucchi nel XII secolo, venne poco dopo definitivamente abbandonata. Soltanto negli anni ’70 della nostra era, gli archeologici hanno riscoperto questo sito di grande importanza storica ed artistica. Gli scavi hanno riportato alla luce reperti del Neolitico, resti di abitazioni, una necropoli dell’età del Bronzo e vari muri di fortificazione. Del I secolo d.C. restano i frammenti architettonici di un teatro e del III secolo le rovine di una basilica bizantina con colonne e mosaici. Recentemente nel wadi Jirm al-Moz è stata portata alla luce una città del periodo islamico e una moschea mammalucca del XIV-XV secolo.

Umm Quais
A circa 50 chilometri a nord di Jerash, nei pressi di Irbid si trova Umm Quais, la Gadora dei romani, fondata nel IV secolo a.C. da Alessandro Magno. Questo splendido centro culturale dell’antichità fu patria di poeti e filosofi, da ciò l’appellativo di “nuova Atene”. Subì varie dominazioni, dai Tolomei ai Seleucidi, dai Romani ai Bizantini fino alla conquista araba del ‘600 d.C. La città è suddivisa in due zone. Nella città bassa si possono visitare due teatri romani, alcune tombe greco-romane, i resti di un’antica basilica e di un quadri-portico. Dall’acropoli, dove si possono ammirare le vestigia di questo apogeo artistico e culturale, si gode una magnifica veduta della valle del Giordano con il lago Tiberiade, il fiume Yarmouk e le sorgenti calde di Hammeh Qui si può visitare il ricco Museo Archeologico e proseguendo lunga strada colonnata romana, osservare i resti delle Terme con mosaici ed il Ninfeo.

Petra
La Giordania abbonda di siti archeologici delle epoche più diverse, ma il vero grande gioiello di questo tesoro nazionale è sicuramente Petra, la capitale dei Nabatei, industrioso popolo arabo che si insediò nel sud della Giordania più di 2000 anni fa.
La si raggiunge dopo aver percorso una stretta gola nel deserto e si procede a piedi lungo il “siq”, un’immensa fenditura posta in un’altura arenaria, che si snoda per un chilometro tra dirupi a strapiombo, sui quali è stata realizzata la città. Uno straordinario esempio di architettura rupestre, con centinaia di edifici, templi, terme, sale funerarie, tombe
e un grande teatro, interamente scavati nella roccia e caratterizzati da monumentali facciate.

Castelli nel deserto
Aspetto molto particolare della storia medio orientale, i castelli nel deserto furono eretti dai califfi della prima dinastia omayyade, nello VIII secolo d.C.
In quel tempo la capitale dell’Impero era Damasco, ma i califfi trascorrevano brevi periodi nel deserto per evadere dalla vita urbana. Qui praticavano la caccia, organizzavano sontuosi banchetti, feste danzanti e corse di cavalli. Oggi appaiono aridi ed isolati, ma anticamente facevano parte di fiorenti centri agricoli, residenziali o commerciali, sviluppatisi grazie all’abilità degli omayyadi di canalizzare e utilizzare efficacemente le risorse idriche. Siti a ovest di Amman, nella regione semi-desertica, i numerosi castelli costituiscono splendidi esempi d’architettura islamica, che affonda le proprie radici nella tradizione greca, romana e bizantina. Essi sorgevano in punti strategici, sulla via delle carovane che mettevano in comunicazione l’altopiano giordano con Siria, Iraq e Penisola Arabica. Facilmente raggiungibili in qualche ora d’auto da Amman, sono: Qasr Mushatta, Qasr Kharana, Qasr Amra, il castello di Azraq e Qasr el Hallabat. Altrettanto interessanti, ma raggiungibili solo con un veicolo a quattro ruote motrici, i siti di: Qastal, Qasr Tuba, Qasr Mshash, Ain el-Sil, Qasr Uweinid a Qasr Aseikhin.

Wadi Rum
E’ l’area desertica più vasta e suggestiva della Giordania, un panorama dai tratti aspri, profondamente modellato dagli elementi naturali, con montagne simili a sculture, lingue di terra bruciata e distese di sabbia che all’alba e al tramonto assumono incredibili sfumature di colore. Tra i luoghi da visitare, Jebel Khazali, le sorgenti di Lawrence d’Arabia e la montagna delle sette colonne della saggezza. E per i più avventurosi, l’emozione di una notte accanto al fuoco ad ammirare il magnifico cielo stellato del deserto.

Aqaba
Situata nel golfo omonimo sul Mar Rosso, è un vero paradiso per gli amanti degli sport acquatici, con spiagge sabbiose orlate di palme, barriere coralline popolate da una caleidoscopica vita marina e clima mite e soleggiato anche di inverno. Di speciale interesse fra i siti archeologici, l’antica città islamica di Ayla, il Forte d’Aqaba ed uno straordinario museo.

Madaba e Monte Nebo
Il viaggio a sud di Amman lungo la King’s Highway, il cui tracciato risale a 5000 anni fa, è uno degli itinerari culturali più interessanti della Giordania. La strada costeggia infatti numerose località di importanza religiosa, storica e artistica. Tra le principali, Madaba, la “città dei mosaici”, famosa per le centinaia di mosaici che impreziosiscono le sue case e le sue chiese, fra cui la celebre mappa a mosaico bizantina del VI secolo, che offre una “visualizzazione” geografico-religiosa dell’ubicazione di Gerusalemme ed altri luoghi sacri biblici. Storicamente Madaba è la biblica città moabita di Medaba. Fu dominata prima dagli israeliti, poi divenne colonia romana nel 63 d.C. e continuò a prosperare in epoca bizantina e omayyada. I mosaici romani e bizantini raggiunsero il loro apice fra il II ed il V secolo d.C.

A dieci minuti di distanza verso ovest, sorge il Monte Nebo, dove, secondo la tradizione, morì e fu sepolto Mosè: il piazzale antistante la chiesa dedicata al profeta, offre una vista mozzafiato sulla Valle del Giordano e sul Mar Morto.

Kerak
La Kir Careset della Bibbia, antica capitale del Regno di Moab. Questo antichissimo sito archeologico si trova sulle vie carovaniere, che ai tempi dei re biblici collegavano l’Egitto alla Siria, utilizzate anche da Greci e Romani. L’occupazione crociata valorizzò notevolmente il centro di Kerak, grazie alla sua posizione strategica a metà strada fra Aqaba e Gerusalemme. Il castello d00ella città faceva parte di una serie di fortificazioni costruite dai crociati, lungo il tragitto che dal Mar Morto conduceva, attraverso la Strada dei Re, da Aqaba alla Turchia del nord. Caduto nelle mani di Saladino nel 1189 e poi dei Turchi, la fortezza fu abbandonata, ma il centro abitato continuò a prosperare.
Una visita indimenticabile, in un intricato labirinto di stanze e passaggi con coperture a volta. Da non perdere il ricco Museo, dove sono conservati utensili e manufatti dell’età del bronzo e del ferro, nonché una copia della Stele di Mesha e la traduzione della sua iscrizione.

La Valle del Giordano ed il Mar Morto
Un luogo unico al mondo, che dal Mar Rosso si estende sino al lago di Tiberiade. La Valle del Giordano fa parte dell’estensione del Grande Rift, che dall’Africa Orientale si prolunga alla Turchia. Questa regione accoglie il Mar Morto, a 55 chilometri da Amman, raggiungibile attraversando uno scenario suggestivo. Il più grande lago salato del mondo, si trova a 400 metri sotto il livello del mare ed è circondato da maestose montagne e dalle colline di Gerusalemme. Una destinazione turistica apprezzata dai visitatori di tutto il mondo, per le singolari proprietà delle sue acque e per il suo clima, ma anche per il retaggio storico e spirituale. Questo, infatti, è il punto più basso della Terra, dove si crede che sorgessero cinque città bibliche: Sodoma, Gomorra, Admah, Zebouin e Zoar. Il suo nome è spiega perfettamente il proprio significato. Il Mar Morto infatti è privo di vita, a causa dell’elevata concentrazione di sali e minerali, che hanno poteri curativi. Le acque sono sempre tiepide, ed è divertente immergersi in esse, visto che si rimane sempre a pelo dell’acqua. Essendo la Valle del Giordano abitata da più di 10.000 anni, essa accoglie numerosi siti archeologici, come Pella e Tell Dier. Lungo la riva sud-orientale del Mar Morto si trovano Bab-el-Dhra e Numeira, forse le antiche città di Sodoma e Gomorra.

Parco archeologico Battesimale di Betania
L’insediamento di Betania è stato recentemente identificato sulla riva meridionale del piccolo ruscello perenne chiamato Wadi Kharrar, ad est del Giordano e di fronte a Gerico. L’area era conosciuta come La Perea nel Nuovo Testamento (Marco, 3:8) e Piana del Moab nell’Antico Testamento (Libro dei Numeri, 22:1; Deuteronomio, 34:1).Dopo aver effettuato gli scavi, la zona è stata adeguatamente protetta e quindi resa accessibile ai visitatori. L’ubicazione di questo luogo è stata incerta in passato, tanto che si arrivò persino a dubitare della sua esistenza. Grazie all’archeologia, invece, Betania è riemersa dalle rovine con qualche frammento di ceramiche del primo secolo, resti di recipienti in pietra di epoca giudaica, tessere di mosaici e schegge di ceramica bizantina. Grazie a queste prove archeologiche è dunque possibile dimostrare che presso la sorgente del Wadi Kharran esisteva un insediamento di epoca romana, e più precisamente “Betania al di là del Giordano”, il luogo dove battezzava Giovanni il Battista. Qui a Betania al di là del Giordano, Giovanni il Battista annunciò Gesù Salvatore e predisse il sacrificio di Gesù per salvare l’umanità intera, chiamando il Salvatore “Agnello di Dio”. La riva est del fiume Giordano è anche il luogo dove i primi discepoli e credenti seguirono Gesù, ed è qui dunque che ebbero inizio la religione e la Chiesa Cristiana. Eventi unici hanno avuto luogo in quest’insediamento attraverso i secoli, eventi che comprendono l’intera storia del disegni divino di salvezza dell’umanità. Questa è l’unica parte della Terra Santa che è stata testimone della vita e dalle opere di Abramo, Giacobbe, Mosè, Giosuè, Elia, Eliseo, Giovanni Battista e Gesù Cristo.

Il lavoro degli archeologi negli ultimi due anni a Betania al di là del Giordano ha identificato più di 20 siti appartenenti all’epoca romana, bizantina e del primo periodo islamico. Le scoperte chiave sono il monastero bizantino ed i resti di epoca romana di Tell el-Kharrar, l’antica Betania al di là della Giordania; diverse chiese di dimensioni minori, cappelle, caverne e celle; un grande complesso Bizantino adiacente al fiume Giordano, che commemora il battesimo di Gesù; una grande piscina con cappella adiacente a metà strada tra l’insediamento di Betania e il fiume Giordano; una stazione di sosta per i pellegrini e le carovane ad est di Betania, sulla strada verso il Monte Nebo, ed altri resti la cui funzione non è ancora stata chiarita.