Conoscere la Bretagna

Un patrimonio naturale notevole
Attraverso i sentieri dei doganieri
La Bretagna conta 1 700 chilometri di sentieri litoranei che costeggiano capi, punte, dune o spiagge. Molto accessibili, questi sentieri seguono tutto il profilo del litorale e svelano paesaggi magnifici. Ormai organizzati per il trekking e le passeggiate, ebbero un tempo un ruolo determinante per quanto concerne la sorveglianza delle coste: questi sentieri furono organizzati per combattere il contrabbando ed i ladri di relitti, da qui la denominazione di sentieri dei doganieri. Ma i tempi sono cambiati e questi sentieri appartengono ormai agli amanti della natura, amanti di sensazioni forti, amanti del trekking sportivo o bighelloni per un giorno… In Bretagna, la natura regna. Spettacolari o intimi, i nostri paesaggi non mancano di carte vincenti per incantare i passeggiatori.
Di Riserve Naturali in siti del Conservatorio del Litorale, sarete immancabilmente sedotti.
A voi scoprirne le innumerevoli sfaccettature, al vostro ritmo, il tempo di un trekking a piedi, in bicicletta o a cavallo, perchè no? Questo patrimonio naturale, in cui i grandi spazi succedono ad angoletti ricchi di fascino, racconta una miriade di storie belle eappassionanti.
Il Conservatorio del Litorale e la preservazione dei grandi siti
La diversità dei rilievi e della vegetazione in Bretagna forgia una grande varietà di paesaggi, alcuni dei quali hanno acquisito una fama mondiale: la Punta del Raz, la Costa di Granito Rosa, il Cap Fréhel, il Golfo del Morbihan… Il Conservatorio del Litorale è stato creato per salvaguardare l’ambiente sul litorale marino e le rive dei grandi laghi. Il suo ruolo consiste nel ripristinare i paesaggi e gli equilibri ecologici dei siti minacciati. I terreni che il Conservatorio acquisisce possono comprendere un monumento di interesse storico, un sito archeologico, una riserva ornitologica, paludi o una battigia paludosa particolarmente fragile… Ne diventa il proprietario
inalienabile e avvia lavori di ripristino del sito. Ristabilire la duna sparsa, far ricrescere la landa, impedire l’accesso a qualsiasi tipo di veicolo, viene fatto di tutto perchè il sito ritrovi un’armonianaturale.
LE RISERVE NATURALI
Le riserve naturali sono state create dallo stato per garantire la conservazione delle specie e degli ambienti più particolari. Si contano 7 riserve naturali in Bretagna, che rappresentano in totale una superficie di 1730 ha.
Proteggendo meravigliosamente il suo patrimonio naturale e marittimo, la Bretagna si rivela un rifugio ideale per le specie di uccelli minacciate e una terra di predilezione per la flora in pericolo!
– Riserva naturale delle 7 Isole a Perros Guirec: la più antica della Bretagna (1912), presenza di sule bassane, pulcinelle di mare, marangoni dal ciuffo…
oltre 20.000 coppie di uccelli di mare!
– Riserva naturale della baia di St-Brieuc: nota mondialmente per la forte ampiezza delle sue maree, accoglie oltre 40.000 uccelli in inverno.
– Riserva naturale di Iroise (arcipelago di Molène): ospita numerosi uccelli e una colonia di foche grige, lontre d’Europa, grandi delfini, segno della ricchezza della
flora marina.
– Riserva naturale del Vénec (Brennilis): nel cuore dei Monti di Arrée. Presenza di uccelli d’acqua, anitre, svassi, aironi… e piante di torbiera.
– Riserva naturale di St Nicolas du Glénan (Fouesnant) in cui esiste una varietà endemica di narciso: il narciso delle Glénan ! (Il narciso delle Glénan; Scoperto nel 1803 da un farmacista di Quimper, il Narcissus Triandus cresce esclusivamente sull’isoletta di Saint Nicolas nell’arcipelago di Glénan. A forza di essere raccolto e soffocato dalla natura circostante questo delizioso fiore bianco di primavera divenne una specie in pericolo così l’isola venne trasformata in una riserva naturale negli anni ’70. Da allora, è scrupolosamente curata e vede infine l’istituzione di una regolamentazione dei germogli di narcisi: ne sono stati recensiti 60 000 ceppi… Attenzione, coglierli è rigorosamente vietato!)
– Riserva naturale delle paludi di Séné: ex-saline, sito di importanza internazionale per gli uccelli migratori.
– Riserva naturale dell’Isola di Groix: geologia originale e grande ricchezza mineraria, presenza di uccelli marini.


La Bretagna dei pittori
La scoperta della Bretagna da parte dei pittori alla fine del XIX secolo ha consentito di rivelare tutte le ricchezze della regione. Ha ispirato grandi pittori come Claude Monet, Henri Matisse, Auguste Renoir, Pablo Picasso, Paul Gauguin e molti altri venuti a cercare nuove fonti di ispirazione. Per questi artisti, il soggiorno in Bretagna svolge un ruolo fondamentale nella loro evoluzione pittorica; Matisse confessa quindi “Avevo solo bruni e terre sulla mia tavolozza (…) Fui sedotto dall’esplosione del colore puro.
Torno dal mio viaggio con la passione del colore dell’arcobaleno”.
Una miriade di itinerari si offre ai turisti per ritornare sui passi dei pittori che sono stati affascinati da tutte le ricchezze della Bretagna. La scoperta delle collezioni di quadri dei musei bretoni consente di capire meglio come la Bretagna è diventata una vera e propria terra di predilezione per gli artisti.
Ricostituzione storica della Casa Marie Henry in cui vissero Gauguin ed i suoi amici: Paul Gauguin e Jacob Meyer de Haan arrivarono il 2 ottobre 1889 alla ‘buvette de la Plage’ tenuta da Marie Henry (1859-1945) che fu soprannominata «Marie Poupée».
Durante l’inverno 1889, decorarono i muri, le porte a vetri ed i soffitti della sala da pranzo. Nel corso degli anni, la ‘buvette de la Plage’ è stata trasformata dai suoi proprietari successivi. Situata a soli 10m, in una casa antica gemella, la Maison Marie Henry è una ricostituzione storica. Le opere dei maestri sono state riprodotte nella loro dimensione reale, al posto in cui si trovavano.
10 rue des Grands Sables 29360 LE POULDU (CLOHARS CARNOET)
Casa d’artista della Grande Vigna
La Casa d’artista della Grande Vigna, dimora della pittrice Yvonne Jean-Haffen (1895-1993) sovrasta il porto di Dinan. Vi si scoprono le sue opere nelle stanze in cui l’artista viveva. La ricchezza delle collezioni che illustra in parte una Bretagna scomparsa permette di organizzare, ogni anno, una nuova mostra.
Casa d’artista della Grande Vigna 103, rue Del quai – Port de Dinan – 22100 DINAN
Lista dei musei di Bretagna e altri luoghi di esposizione
Côtes-d’Armor
– Museo Mathurin Méheut Place du Martray – 22400 LAMBALLE
– Casa dell’artista della Grande Vigna 103, rue du quai – 22100 DINAN
Altri luoghi:
– Museo del Castello della Duchessa Anna Rue du Château – 22100 DINAN
– Museo di Saint-Brieuc Cour Francis Renaud Rue des lycéens martyrs 22000 SAINT-BRIEUC
– Museo Ernest Renan 20, rue Ernest Renan – 22220 TREGUIER
Finistère
– Museo delle Belle Arti 22, rue Traverse 29200 BREST – (33) (0) 2-98-00-80-80
– Museo dei Giacobini Place des Jacobins – 29600 MORLAIX
– Museo di Pont-Aven place de l’Hôtel de Ville – 29930 PONT-AVEN
– Museo Dipartimentale Bretone Rue du Roi Gradlon – 29000 QUIMPER
– Museo delle Belle Arti 40, Place Saint-Corentin – 29000 QUIMPER
– Museo di Locronan Place de la Mairie – 29136 LOCRONAN
Altri luoghi:
– Museo della Marina Château de Brest – 29200 BREST
– Museo della pesca 3 rue Vauban – 29900 CONCARNEAU
– Torre Vauban di Camaret-sur-Mer Pointe Rocamadour – 29129 CAMARET-SUR-MER
– Museo – Castello di Kerazan Kerazan – 29750 LOCTUDY
– Museo Yan’ Dargent Bourg – 29400 SAINT-SERVAIS
– Casa Marie Henry 10 rue des Grands Sables Le Pouldu 29360 CLOHARS CARNOET
Ille-et-Vilaine
– Museo delle Belle Arti 20, Quai Emile Zola – 35000 RENNES
– Fondo Regionale di Arte contemporanea 3, rue Noyal – 35410 CHATEAUGIRON
– Museo Emmanuel de La Villéon 51, Rue Nationale – 35300 FOUGERES
Altri luoghi:
– Museo di Bretagna 20, Quai Emile Zola – 35000 RENNES
– Museo di Storia della città e regione Malouin Château-Hôtel de Ville – 35400 SAINT-MALO
– Museo del Castello Château de Vitré – 35500 VITRE
Loire-Atlantique
– Museo delle Belle Arti 10, rue Georges Clémenceau – 44000 NANTES
Altri luoghi:
– Fondo regionale di Arte Contemporanea La Garenne-Lemot Gétigné – 44190 CLISSON
– Museo Intercomunale dei Marais Salants 29 bis, rue Pasteur – 44740 BATZ-SUR-MER
Morbihan
– Museo della Cohue 9 et 15 place Saint-Pierre – 56000 VANNES
– Museo dei pittori 1, rue de Quimper – 56320 LE FAOUET
Altri luoghi:
– Museo Storico della Cittadella Vauban Belle-Ile-en-Mer – 56360 LE PALAIS
– Il Castello di Rochefort-en-Terre Le Bourg – 56220 ROCHEFORT-EN-TERRE
– Museo della Compagnia delle Indie Citadelle – 56290 PORT-LOUIS


La ricchezza del patrimonio
I castelli
La Bretagna possiede oltre 4 000 castelli, manieri, case gentilizie e malouinières (case tipiche), di interesse e densità uniche in Europa.
Edificati nel Medio Evo, nel Rinascimento o nel corso dei secoli successivi, a prescindere dalla loro epoca e del loro stile, hanno un’”aria di famiglia” decisamente bretone e tutti posseggono “l’accento della regione”.
Le grandi fortezze come quelle di Fougères, Vitré o Chateaubriant difendevano un tempo la frontiera terrestre del Ducato e centinaia di opere sono state costruite nei secoli lungo i 1700 chilometri di coste.
L’Ancien Régime ha visto fiorire le belle dimore edificate dai membri del Parlamento di Bretagna, da grandi servitori della Monarchia o ancora da armatori e negozianti, arricchitisi con il commercio del merluzzo, delle spezie e del caffè, come è il caso della regione di St Malo ricca di malouinières e quella di Nantes in cui hanno visto la luce numerose “folie nantaises”.
Ai bei tempi del Romanticismo e durante la Belle Epoque, sono stati edificati alcuni castelli fantastici come quelli di Trévarez o di Kériolet. Oltre 200 dimore vi aprono oggi i loro battenti.
È un mondo sconosciuto che si svela poco a poco, il sogno che si realizza di penetrare in un parco, di bighellonare attraverso i viali e le pergole, di avvicinarsi infine alla dimora.
L’invito al viaggio
I parchi di Bretagna sono interludi di freschezza nel circuito delle vacanze. Questi giardini paesaggistici sono una delizia di sorprese: palme e fiori esotici lussurreggianti vi danno per un istante l’illusione di essere ai Tropici. Un castello eretto nella sontuosa cornice di un giardino alla francese vi trasporta nel secolo del Re Sole; in opposizione a questo rigore, i massicci colorati abbondano di libertà poetica: eccovi in un giardino inglese. La maestosità dei grandi alberi secolari, le sinfonie di colori e di profumi orchestrati dalle stagioni, fanno dei parchi di Bretagna percorsi di piacere impregnati di ricordi di viaggi…
Un clima dolce per le palme
Questa esuberanza florale è servita da un clima di una dolcezza eccezionale. I Bretoni non mancano mai di evocare il “Gulf Stream”, quella corrente calda che viene a lambire le coste bretoni per conferire alla Bretagna un microclima incredibile a questa latitudine: chi penserebbe che Brest in inverno ha le stesse temperature della Costa Azzurra! A favore di questa clemenza invernale, i Bretoni che furono sempre grandi viaggiatori, hanno potuto estendere il loro gusto per i giardini esotici e l’acclimatazione. Un giardino bretone racconta ricordi di viaggio. La palma è un elemento così frequente nei giardini che la sua alta silhouette fa parte del paesaggio bretone, come le yucca
e i loro grappoli di fiori bianchi, o le mimose che profumano la primavera. Le camelie sembrano essere cresciute in Bretagna tanto queste ” rose del Giappone” amano le nostre terre: è qui che furono per la prima volta acclimatate in Europa all’inizio del secolo scorso.
Ai fiori piace la Bretagna
Ai fiori piace la Bretagna. Le lande risplendono dell’oro folgorante dei ginestroni e del tappeto viola delle brughiere. I rossi ed i blu delle violacciocche selvatiche incantano i bordi del mare. In armonia con la natura, i Bretoni curano la loro casa con amore, con una predilezione per le ortensie! Blu, rosa, violette, sono un ornamento così tipico della casa bretone che si trovano ovunque in cartolina. Le aiuole multicolor e le cascate di gerani che rallegrano le case e le strade del più piccolo villaggio sottolineano l’amore dei Bretoni per i fiori.
Numerosi comuni vengono peraltro tutti gli anni premiati al “Concorso delle Città e Villaggi fioriti”.


Il Patrimonio religioso
Il patrimonio religioso della Bretagna, particolarmente presente e originale, costituisce una delle fonti dell’incanto bretone. Non vi è paesaggio marittimo o paesaggio dell’interno che non sia segnato qua e là da una croce di pietra, una statua, il campanile di una chiesa o di una cappella. È stata questa l’espressione del fervore religioso del popolo bretone per secoli e oggi ancora, le meraviglie architettoniche e artistiche si offrono all’ammirazione di tutti quei visitatori che si concedono il tempo di scoprirle alla svolta di un sentiero. Se la Bretagna possiede 9 cattedrali, tutte bellissime e anche splendide chiese romaniche e gotiche, è probabilmente invece nelle umili chiese di paese, nelle piccole cappelle ranicchiate nelle radure e nei suoi innumerevoli calvari seminati lungo i sentieri che questo paese afferma la sua originalità. Anche se vi si possono spesso ritrovare delle influenze artistiche e architettoniche venute da fuori, questi monumenti in materiale locale: granito, scisto, ardesia… presentano una patina dovuta al clima e soprattutto uno spirito che non esiste altrove.
Una specificità bretone: gli insiemi parrocchiali
Aprendosi al mondo con una porta trionfale, l’insieme parrocchiale è un legame tra il mondo dei vivi e quello dei defunti. Generalmente situato intorno ad un cimitero, l’insieme raggruppa la chiesa, l’ossario ed il calvario. Tipicamente bretone, il calvario è un’estensione del menhir cristianizzato e della croce del cammino, che narra gli episodi della storia sacra, vero e proprio libro di immagini in granito destinato un tempo all’istruzione del popolo. L’essenziale degli insieme parrocchiali si concentra nel Léon (Finistère); quelli tra gli altri di St Thégonnec, Lampaul Guimiliau o Sizun conquisteranno gli amanti dell’arte bretone. Il Morbihan non è da meno e offre un magnifico insieme del XVI secolo a Guéhenno, unico insieme parrocchiale del dipartimento e vera e propria perla architettonica.
I Pardons
Modeste feste di cappelle o processioni, i Pardon fioriscono in Bretagna verso la fine del Medio Evo. La maggior parte di essi attingono le loro radici in pratiche antiche e rivelano la loro profonda natura: l’unione intima del sacro e del profano!
Molto numerosi in Bretagna, i Pardons si “specializzano”: tanto benedizioni del mare – Pardons des Islandais a Paimpol – nel corso del quale i marinai si pongono sotto la protezione di un santo o della Vergine prima di partire in mare, quanto festa annuale consacrata ad un santo (festa del santo eponimo di una chiesa) come il pardon di Ste Anne d’Auray… Ogni pardon inizia con una messa seguita da una processione in cui si portano alti i gonfaloni scintillanti, le statue, le reliquie dei santi onorati e le splendide croci di orafo… al suono dei canti e cantici in bretone.


Le leggende celebri
Talvolta è all’ombra degli alberi che nascono le leggende e in Armorica nascono ovunque. In effetti è da lungo tempo che la foresta bretone infiamma gli spiriti dei contastorie: alle radici delle sue querce e dei suoi faggi, alle fronde delle sue felci o tra i cespugli si trama un immaginario fecondo, tessuto dalla notte dei tempi. Le parole hanno addomesticato queste storie fantastiche come ricordi di infanzia. Ma basta solo una passeggiata sotte le fronde e un’onda di sogni per ridar loro vita.
Broceliande: Questa foresta leggendaria occuperebbe l’attuale Paimpont, a sud-ovest di Rennes. Resto di un immenso insieme forestale che, nei primi secoli della nostra era, era il cuore della penisola, esso ospita una delle più illustri mitologie occidentali. I cavalieri della Tavola Rotonda hanno in effetti trovato qui una scenografia all’altezza del loro destino e della loro ricerca: il loro re, Artù, li ingiunse di trovare il Graal, dissimulato in questi boschi di Piccola Bretagna. Il Mago Merlino, amico e consigliere del giovane Artù, fu l’ospite privilegiato di Broceliande. Così la fontana di Barenton segnò il primo incontro con la fata Viviana. Merlino amava così tanto Viviana che edificò per lei, sotto lo stagno in cui ondeggia il riflesso del castello di Comper, a Concoret, una cittadella di cristallo. Quella che si chiama anche la Dama del Lago vi crescerà Lancillotto, futuro cavaliere del re Artù. Malgrado una forte differenza di età, l’amore di Viviana per il Mago era grande ed esclusivo e presto non potette più contentarsi solo della dimensione temporale: forte dei sortilegi appresi dalla bocca stessa del mago, Viviana incantò Merlino alla fontana della Giovinezza, dopo aver ringiovanito i tratti del vecchio druide. Poi lo imprigionò in nove cerchi magici, intangibili come l’aria ma duri come la roccia. Per l’eternità.
La Città d’Ys: Dahut, bellissima e assai crudele principessa di Ys, in Cornovaglia, suppliziava notte dopo notte i suoi amanti in una maschera di ferro, fino alla morte.
Quando appariva il giorno, i servitori della criminale conducevano il cadavere lontano dalle coste e se ne sbarazzavano in mezzo ai boschi di Huelgoat. Alla padrona assassina accadeva anche di passare le notti in un castello edificato sul belvedere, a due passi dal precipizio. Gli usi della principessa dovevano condannare YS ad essere
inghiottita. Dopo questo maremoto, Dahut, mutata in sirena, attraversa il lungo sotterraneo che raggiunge il mare nel Baratro di Huelgoat, e tenta di coprire i singhiozzi
dei suoi amanti cantando.
Alcuni pretendono che l’attuale Douarnenez si erga non lontano della città inghiottita.

Info: www.bretagna-vacanze.com/ (Italiano)