Mostra Giacomo Soffiantino, a Palazzo Lomellini di Carmagnola (To) dal 23 ottobre al 20 Dicembre 2020

A sette anni dalla scomparsa del maestro Giacomo Soffiantino l’Associazione Piemontese Arte, presieduta da Riccardo Cordero, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Città di Carmagnola è lieta di dedicargli nei prestigiosi spazi di Palazzo Lomellini, una importante retrospettiva.

Mostra: Giacomo Soffiantino 1960 – 2013A cura di: Francesco De Bartolomeis
Organizzazione: Assessorato alla Cultura del Comune di Carmagnola e Associazione Piemontese Arte
In collaborazione: Palazzo Lomellini Arte Contemporanea, Carmagnolamusei, Pro Loco Carmagnola, Abbonamento Musei Torino Piemonte, Turismo Torino e Provincia, Volontario per la mia Città
Sede espositiva: Palazzo Lomellini, Piazza Sant’Agostino, 17 • Carmagnola (Torino)
Periodo: 23 Ottobre – 20 Dicembre 2020
Orario: Giovedì, venerdì, sabato ore 15:30 -18:30
Domenica ore 10:30 -12 :30 • 15:30 -18:30
Ingresso libero
Catalogo a colori, distribuito in sede

Info: Comune di Carmagnola: 011-9724238
www.comune.carmagnola.to.it   |  www.palazzolomellini.com
Associazione Piemontese Arte: 011-2481790 www.piemontearte.com


Come scrive l’Assessore Alessandro Cammarata nella presentazione in catalogo:

… Questa mostra è il primo omaggio pubblico ad uno degli artisti che hanno fortemente segnato, nella seconda metà del novecento, la vita artistica italiana. E’ una visione completa del suo ciclo pittorico, dai primi anni ’60 fino all’ultimo quadro rimasto incompiuto ed a cui aveva ancora lavorato pochi giorni prima della morte. Il tutto documentato nel bel catalogo con grafica di Claudio Ruffino, edito per l’occasione, che contiene tutte le immagini delle opere esposte e un approfondito testo del Professor Francesco De Bartolomeis, legato con l’artista da profonda amicizia e stima …

Dal testo in catalogo di Francesco De Bartolomeis:

… Fino agli inizi degli anni Sessanta la sua ricerca è come se trattenesse pensieri complessi, emozioni profonde, miscelamenti di eventi. È con il ciclo I musulmani: Olocausto del 1960-1962 che forze latenti vengono alla luce e sfidano la complessità. Il ciclo è destinato a un lungo periodo di clandestinità, anche se alcune opere furono presenti in mostre come dipinti accanto ad altri dipinti. Non se ne vide il valore particolare.

… Il Trittico è una sorta di summa del mondo dell’artista. Gremita di fatti di natura in diverso stato, l’opera richiede che si passi dalla ricognizione di simboli all’esplorazione della loro realtà pittorica. Nella vita entra l’angoscia, il senso della morte e dell’assenza. Si sprofonda e si emerge. I segni-fili, fitti o radi, sono legami inestricabili ma anche sostegni precari.

I simboli. La terra = sostanza fecondata, materia generatrice; Il bosco=coesistenza di mondo sotterraneo, di terra e di tendenza verso il cielo; La sorgente=generazione di vita, purificazione. Nel processo metamorfico ciclico ciò che è vivo e crea senza sosta si confronta con ciò che è morto e si dissolve per generare nuova vita. Un angoscioso tentativo di trovare un ordine nel mutamento e nell’irregolarità …

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