TURCHIA: ISTANBUL

Repubblica presidenziale dell’Asia centrale e in piccola parte dell’Europa meridionale. Il settore europeo confina con la Bulgaria a nord-ovest e con la Grecia, a ovest; la parte asiatica si affaccia al mar Nero a nord, al mar Egeo a ovest, al Mediterraneo a sud-ovest, e confina con la Georgia e l’Armenia a nord-est, l’Iran a est, l’Iraq e la Siria a sud-est.
L’area europea della Turchia, a ovest degli stretti dei Dardanelli e del Bosforo, si estende sul territorio della Tracia, l’estremità sudorientale della penisola balcanica; per lo più collinare, raggiunge l’altitudine maggiore sui rilievi degli Yildiz Daglari (altezza massima 1.030 m) a nord-est; rilievi più modesti sono costituiti, a sud-ovest, dai Ganos Daglari. Tra le due catene si estende il bacino del fiume Ergene, tributario della Marica.
La Turchia asiatica corrisponde al territorio dell’Anatolia, un vastissimo altopiano delimitato a nord e a sud da due importanti catene: quella del Ponto (a nord) e quella del Tauro (a sud).
La catena del Tauro è la più imponente e tocca i 3.585 m nei Bolkar Daglari, e i 3.726 m negli Ala Daglari. L’allineamento pontico si presenta invece come una successione da catene separate tra loro dai vari bacini fluviali, che sfociano nel mar Nero: nella sezione più orientale il sistema diviene più imponente e raggiunge nel Kackar Daglari i 3.937 m.
Alla catena del Ponto si affiancano poi numerosi allineamenti montuosi verso l’interno, che la congiungono con la catena del Tauro, dando origine a una zona elevata, l’acrocoro armeno.
Quest’ultimo è percorso da una serie di alte catene, valli, ampie depressioni, come quella occupata dal lago di Van. Imponenti vulcani sorgono in prossimità di tali depressioni, come il Suphan Daglari (4.434 m), presso il lago di Van, e il monte Ararat, massima cima della Turchia che culmina a 5.165 m, con un cratere ricoperto da ghiacciai.
Il territorio turco è piuttosto povero di fiumi di un certo rilievo, da un lato perché le precipitazioni sono assai scarse, dall’altro per la presenza di molti bacini di origine tettonica, soprattutto nella zona meridionale, dove i monti del Tauro impediscono il decorso delle acque verso il mare.
Molti di questi bacini, alcuni dei quali piuttosto vasti (lago di Beysehir, di Egridir, di Van), sono salati, come pure il lago di Tuz, che raggiunge concentrazioni saline tra le più elevate.
I principali fiumi sono, nella zona settentrionale, il Sakarya, il Kizilirmak, lo Yesilirmak, tributari del mar Nero, il Gediz e il Meandro, che sfociano nell’Egeo, il Ceyhan e il Seyhan nel Mediterraneo.
I fiumi dell’acrocoro armeno tributano tutti all’Eufrate e, quelli che scendono dal Tauro orientale, al Tigri.
Il clima, mediterraneo nella zona costiera, diviene via via sempre più continentale verso l’interno, con temperature assai rigide sui rilievi maggiori. Le precipitazioni sono scarse, in particolare nelle zone interne dell’altopiano; si fanno più abbondanti nella fascia costiera, soprattutto in quella meridionale.
Città importantissima è Istanbul, la celebre Costantinopoli, situata nel Bosforo, da sempre mediatrice tra Turchia europea e asiatica; massimo porto del paese, è sede delle maggiori industrie. Dal 1923 investita del ruolo di capitale è Ankara, nel cuore dell’Anatolia; altra città notevole è Smirne, importante porto dell’Egeo. L’interno del paese è ricco di centri antichi e di grande interesse artistico, come Bursa e Konya.
L’agricoltura si presenta notevolmente differenziata fra le varie regioni; in quelle più interne del paese, le condizioni ambientali sfavorevoli permettono solo un’economia di sussistenza, basata sulla cerealicoltura (frumento, orzo, mais, segale); in quelle costiere, più ricche e irrigabili, essa appare più varia e si estende anche alle colture i ndustriali, come quella del cotone, fiorente nella zona mediterranea, del lino e della canapa. Vite, ulivo, agrumi, frutta in genere (soprattutto fichi), sono invece prodotti tipici del versante occidentale sull’Egeo, mentre a nord, sul mar Nero, è diffusa la coltivazione del tabacco. Molte sono le colture orticole (patate, pomodori, cipolle, legumi) che alimentano l’industria conserviera.
L’allevamento del bestiame riveste un grande ruolo nell’economia della Turchia, soprattutto quello degli ovini e dei caprini, in particolare quello delle capre d’Angora, che forniscono il mohair. In calo è la bachicoltura, un tempo diffusissima, soprattutto in Tracia e nella zona di Bursa.
Praticata è anche la pesca, soprattutto nel Bosforo e nel Mar di Marmara (sardine e tonni).
I giacimenti minerari sono numerosi; si estraggono discrete quantità di cromite, magnesite, bauxite, carbone e lignite, ferro, boracite e modeste quantità di petrolio.
L’industria è in larga parte destinata alla trasformazione dei prodotti agricoli e zootecnici e si concentra pertanto nei settori alimentare (stabilimenti conservieri, zuccherifici, pastifici) e tessile (cotonifici, lanifici, setifici). Numerose sono le manifatture di tabacchi e tipica è la fabbricazione dei tappeti.
Progressi si registrano nel ramo siderurgico (ghisa e acciaio) e meccanico (autoveicoli), in particolare di montaggio. In grande incremento sono i settori chimico, cartario, del cemento.
Il turismo è sufficiente, anche se ha potenzialità ben lungi dall’essere adeguatamente sfruttate.

SCHEDA città
Abitanti – 10.291.102 (stima 2007)
Superficie – 1.538,77 km²
Densità – 6.521 ab./km²
CAP: 34010 a 34850 / 80000 ad 81800
Prefisso tel: (+90) 212 (Eur) / 213 (Asia)