RIETI (Lazio)

Città del Lazio, (206,52 km2, 47.585 ab., CAP 02100, TEL. 0746), capoluogo della provincia omonima, a 405 m sul livello del mare, alle falde del Terminillo, sul fiume Velino. Sede di industrie cartarie, chimiche, meccaniche e dei materiali da costruzione. Fu antica capitale sabina e divenne municipio romano nel 268 a. C. Fu dominata da franchi e longobardi e distrutta da Ruggero II il Normanno nel 1149. Ricostruita, divenne comune guelfo fino all’annessione allo Stato Pontificio (1354). I monumenti principali sono il palazzo vescovile, la cattedrale (XII-XIII sec.) e le chiese di Sant’Agostino e San Francesco (XII sec.).


1° itinerario: Da Piazza Cesare Battisti subito ci troviamo di fronte il Palazzo del Governo, che rappresenta una delle principali costruzioni del periodo tardo rinascimentale. Il palazzo è impreziosito da una loggia ad archi sostenuti da doppie colonne, attribuita al Vignola, che si affaccia su un giardino pensile. Da qui si scopre un suggestivo panorama che scivola dalla parte più antica della città.
Sulla piazza si affaccia la Cattedrale, eretta nel 1109 per volere del Vescovo Benincasa e consacrata nel 1225 da Onorio 111. La chiesa è preceduta da un portico a volta a crociera, costruito nel 1458 su iniziativa del Vescovo Capranica. A sinistra della facciata della cattedrale si trova il Museo diocesano che espone affreschi di scuola romana e umbro-marchigiana del XII e XV secolo, oltre che sculture, oreficerie e paramenti sacri. Davanti alla cattedrale, si staglia la Torre campanaria, eseguita nel 1252. In ogni Iato troviamo un doppio ordine di bifore che ne illuminano la cella e tre altorilievi marmorei incastrati sui fianchi, raffiguranti due leoni e un grifone.
Attraversando Piazza Vittori, che presenta al centro la statua di San Francesco, opera dello scultore G. Nicoletti (1926), si raggiunge il Palazzo Vescovi le. L:edificio del 1283 ha una parte aggettante sulla piazza è rappresentata da una monumentale loggia a due ordini di archi, a cui si accedeva attraverso una scala esterna. Da un cortile interno si accede alla sala dell’episcopio (salone papale). Qui fu celebrato nel 1185 il matrimonio tra Enrico VI e Costanza di Altavilla.Oltrepassato l’arco vescovi le, percorrendo via Ontia sul Iato sinistro, incontriamo Palazzo Vincentini costruito tra il 1564 e il 1593. Attribuito al Sangallo, il palazzo rappresenta a Rieti una delle costruzioni più interessanti del XVI sec.. Attraverso via Sanizi, costeggiando l’omonimo palazzo della prima metà del XVII sec., si giunge alla Piazza Beata Colomba, e alla chiesa sconsacrata di San Domenico. La struttura dell’edificio è romanica, mentre il portale è tardo rinascimentale..A pochi passi, sulla destra di via Ontia, inizia via Terenzio Varrone. Percorrendola
per la metà della sua lunghezza, sulla destra appare la chiesa di Santa Scolastica, disegnata dall’architetto Francesco Fontana nel 1695. Continuando sulla stessa via si arriva a Piazza Oberdan.
Sulla sinistra troviamo Palazzo Ricci. L:edificio è opera dell’architetto Giovanni Stern e fu costruito nel 1789 per volere del padre del poeta Angelo Maria Ricci. Sulla destra della piazza si erge la mole del Palazzo del Seminario, già sede del palazzo del Podestà. Quest’opera, ascrivibile agli ultimi anni del XIII sec., rappresenta uno dei migliori edifici medievali reatini. lngrandito nel sec. XVI per ospitare il seminario vescovi le, l’edificio risulta perfettamente amalgamato con gli spazi e gli edifici circostanti, come dimostra l’Arco del Seminario, a doppia crocera, che scavalca via Terenzio Varrone. A sinistra del Seminario, al principio di via Pescheria, grandi parallelepipedi di travertino testimoniano resti di mura romane. Scendendo, si raggiunge Piazza Mazzini, dove si scorge la facciata della Chiesa di Sant’Agostino. La chiesa è di stile gotico -romanico e la facciata termina in alto in un attico orizzontale.
2° itinerario: Questo percorso inizia dalla centrai issi ma e ampia Piazza V,Emanuele Il, corrisponde al punto più alto della città, dove sorgeva l’antico forum e dove, probabilmente, intorno al 111 secolo A.C. si stabilirono i primi insediamenti dell’antica Reate. La piazza rappresenta ancora oggi il centro della vita cittadina, rivitalizzata da un’isola pedonale e con la collocazione, al posto originario, della Fontana dei delfini. Di fronte alla fontana sorge il Palazzo Comunale. Iniziato nel XIII secolo, come attestano i
resti della facciata orientale in Via Pescheria. La facciata fu realizzata nel 1748 dall’architetto romano Filippo Brioni e parzialmente modificata nel 1909 dall’architetto Cesare Bazzani. La sala consiliare è stata affrescata dall’artista reatino Antonino Calcagnadoro con quattro tempere, che rappresentano la Giustizia, le Arti, L:industria e l’Agricoltura. All’ultimo piano si trova il Museo Civico, che ospita opere di gra~de valore archeologico ed artistico. Da segnalare fra le opere pittoriche la Modonna col Bambino e Santi dell’artista senese Luca Tommè (1370), Crocifissione e Santi di Zannino di Pietro; le opere dei personaggi più importanti della pittura romana del ‘400, Antoniazzo Romano e della sua scuola. Tra le sculture una Ebe, in gesso e bronzo dorato, del 181 S, opera di Antonio Canova. Sempre sulla piazza abbiamo sul Iato di via Cintia Palazzo Dosi. Proseguendo invece verso via Garibaldi, sulla destra si succedono due importanti palazzi. Il primo è Palazzo Capelletti della prima metà del XVII sec; l’altro è Palazzo V!ncenti Mareri, finito di costruire intorno all’anno 1820 per opera dell’architetto Giuseppe Valadier. Sull’altro Iato di via Garibaldi, si affaccia il Teatro Flavio Vespasiano.
Iniziato nel 18S4 su disegno di Vincenzo Ghinelli di Camerino e rimodernato dall’architetto milanese Achille Sfrondini, fu inaugurato nel 1893. ll Trionfo di Vespasiano e di Tito dopo la presa di Gerusalemme dipinto da Giulio Rolland nel 190 I , occupa l’intera cupola. Annesso all’edificio teatrale è il Circolo di Lettura, dove si svolgono concerti, dibattiti e conferenze. Di fronte al teatro, passando per via Cerroni, si arriva al Centro d’Italia, ricordato da una lapide e ubicato in Piazza S.Rufo. Dalla piazza, attraverso via San Rufo, si giunge in via Roma. Si tratta dell’antica via di Ponte, aperta intorno al 1270 per creare un diretto collegamento con la parte alta della collina. Sotto l’attuale piano stradale vi sono resti risalenti all’epoca romana. All’inizio di via Roma, sulla destra c’è Palazzo Secenari, frutto di un accorpamento di fabbricati avvenuto nel corso del XIV sec.. A metà della via, sulla sinistra, troviamo Palazzo Vecchiarelli, opera di Carlo Maderno.ln fondo alla discesa di Via Roma scorre il fiume Velino che attraversa la città e il ponte Romano. Dal ponte sul Velino, percorrendo via San Francesco, si giunge alla piazza omonima, dominata dalla Chiesa di San Francesco, di stile gotico-romano, costruita nel XIII secolo.