Pisa

Provincia di PISA (Toscana) – (2.448 km2) Il territorio alterna tratti pianeggianti a profili collinari ed è attraversato dai fiumi Arno e Secchia. Importante la viticultura. Presenti industrie metalmeccaniche e calzaturifici. Tipici a Larderello sono i soffioni boraciferi.


MONTE PISANO
Parco delle Meraviglie

Spesso il nostro sguardo spazia per il mondo e ci sfugge Quanto abbiamo a portata di mano. È Quanto è successo ai risani e ai Lucchesi che si sono forse dimenticati di avere vicino casa una delle aree più straordinarie di tutta la Toscana: il Monte risano, il Monte che impedisce ai popoli di Lucca e di risa di vedersi, tanto per spiegarne la posizione geografica parafrasando il padre Dante: una catena di rilievi di modesta altezza, considerato fin dal medioevo un unico complesso indicato anche con il nome di Mons Eremiticus, per le decine di insediamenti e grotte abiatate da monaci solitari. Si tratta di una delle più antiche formazioni rocciose del centro Italia, considerato dai primi uomini in grado di ragionare e di esprimere cultura, un’area sacra; sfogliando gli svariati metri delle stratigrafie delle sue grotte si risale dal medioevo all’epoca
romana, dagli etruschi alla protostoria villanoviana fino a incontrare una dopo l’altra le ere della preistoria, affondando sempre più nella notte dei tempi, quando nel buio di Queste caverne si compivano strani riti della fertilità, si praticavano operazioni chirurgiche al cervello con lamine di ossidiana, si seppellivano i morti. Una delle cime del monte: la Verruca, nome che ci spiega bene il profilo di Questo monte, in posizione un po’ discosta dal blocco principale, Quasi una forma a vulcano, un monte che è ben visibile da lontano: si vede anche da Portovenere, dal mare e fin dai colli di Poggibonsi. Fu scelto come monte sacro: altari di lastre di pietra contententi asce di bronzo protostoriche ce lo testimoniano, mentre frammenti di ceramica attica provenienti dalla cima ce lo individuano come santuario etrusco. Un altro santuario è stato recentemente scavato sul Monte Caste Ilare di San Giuliano, un monte “magico” per le “buche delle fate” i tanti pozzi naturali che sprofondano per decine di metri nel calcare e danno luce ad un’immensa caverna nel cuore della montagna.
Il Monte risano dai dolci profili, frutto del lavoro millenario dei venti e delle piogge, è..çinto alla base da una fascia d’argento di olivi, un prezioso. tessuto di terrazzamenti costruiti nei secoli dagli uomini del Monte; fra gli oliveti biancheggiano i marmi delle cave già aperte dagli etruschi, poi utilizzate dai romani e infine da Nicola, Giovanni, Andrea e tutti gli altri pisani delle rinascita artistica del Medioevo. Risalendo tra gli oliveti si entra nel mondo dei castagni, che hanno generosamente sfamato i nostri antenati e fra rocce di pregiati cristalli e prati ricamati da oltre Quattrocento specie di orchidee e da fiori rari, tra cespugli di mirto, mortella e ginestre e alberelli di corbezzolo, si sale alle vette profumate dalle essenze del pino. Da ogni cima rocciosa, da ogni rudere di torre o castello lo sguardo abbraccia le valli dove luccicano sinuosi, facendosi strada fra le campagne coltivate e i grappoli di case dei paesini, i due grandi padri della civiltà della Toscana: l’Arno e il Serchio, antico Auser. Si vedono lontane nel mare infuocato dal tramonto le sagome delle isole: la Capraia, la Gorgona, l’Elba, la Palmaria, Portovenere, la Corsica, e Lucca e risa, brulicanti di vita e di rumori, sembrano lontane, come lontane nel tempo, viste da Questo paradiso di silenzi dove il tempo si è fermato. Il “parco”, come lo abbiamo chiamato anche se veramente un parco ancora nessuno lo ha voluto creare, è tutto da scoprire: una delle più belle Certose d’Italia: la Certosa di Calci, l’acquedotto di quasi mille archi e tredici canali sotterranei che meravigliò l’Europa del Seicento, uno degli stabilimenti termali che furono fra i più esclusivi e di moda nell’Europa del tardo Settecento. Una spettacolare fortezza nata dal genio e dalla passione di Leonardo da Vinci e completata dal Sangallo: la Verruca, decine di eremi, badie, pievi, castelli e torri dove il romanico si è prodotto in tutte le forme architettoniche e scultoree. Ville del Settecento ricche di affreschi e statue ad eguagliare il fasto delle dimore della Roma imperiale; e infine, perla fra tutte queste gemme, la Rocca del Brunelleschi a Vicopisano, incastonata in un anello di torri, palazzi e chiese del XII-XIII secolo: la città che fu feudo un tempo dei vescovi di risa.
Il resto non lo descriviamo… lo dovrete scoprire da soli.


AGRIPARCO – VAL DI CECINA
(A zonzo col … pio bove)

Con rosmarino, timo, lavanda e salvia inizia il nostro viaggio nei sensi. Già all’arrivo assapori Questi aromi ancestrali, tipici toscani, che si mescolano all’odore dolciastro dell’erba appena tagliata ed al profumo del pane cotto nel forno a legna.
Annusa Queste fragranze e ti sentirai già nell’Agriparco.
Mentre accarezzi il pelo morbido e caldo del pony, il puledro mordicchia delicatamente il dorso della tua mano, senza farti male… un’esperienza unica! Poi, sali sul carro traballante, e la gita inizia. Stacchi il frutto da una pianta o impugni una forca per smucchiare la paglia, infine abbracci la grande quercia… e ti senti forte, rigenerato.
Immerso in questo luogo di pace, senti il nitrito ed il calpestio dei cavalli. Il canto del gallo sembra interrompere per un attimo, il rumore del vento, che dal mare si insinua nel parco di querce intorno all’Agri parco.
Mentre i simpatici maiali grugniscono nel fango, i buoi, silenziosi e pazienti, attendono il loro turno sotto il peso del giogo. I:allodola canta alta nel cielo ed osserva la terra…
Anche l’occhio si riempie: le dolci colline della campagna Toscana, le siepi infinite col prugno lo in fiore, le rose selvatiche, i campi rossi di papaveri si alternano a quelli di girasoli gialli accecanti. Un maschio di fagiano punta nel cielo e plana sul recinto dei maiali, poi si perde dietro la collina, il finocchio selvatico, la cicoria blu, l’erba di San Giovanni…
Merenda, pranzo o cena toscana, tutto a base di prodotti tipici, deliziano il tuo palato. Prosciutto genuino, pane saporito, verdura, insalata di campo e frutta, ma anche il maialino cotto al forno o i morbidi quadracci ripieni di melanzane, fatti in casa, conditi solamente con olio e parmigiano appena grattugiato. Non c’è bisogno di altro.
la capanna degli etruschi in creta e canneggiole, torto con gli antichi fiori, il focarile, dimostrano la vita e l’agricoltura di tremila anni fa.
L’Agriparco è un’azienda agricola biologica nella quale è possibile vivere un’esperienza ricca di avventura, Ubicata nella Toscana degli Etruschi, tra Cecina e Volterra, nella vallata del fiume Cecina, ha un’estensione di circa trenta ettari tra le colline e il verde della campagna in cui spiccano ilcasolare toscano con l’aia, il fienile, la stalla e tanti animalidelle razze tipiche della Maremma.