Parco dei Nebrodi (Sicilia)

Nèbrodi – Monti della Sicilia settentrionale, in provincia di Messina, tra i monti Peloritani e le Madonìe. Vetta più elevata il monte Soro (1.847 m). Chiamati Caronie, hanno vette tondeggianti e boscose.


PUNTI DI INTERESSE
1. SELLA DEL CONTRASTO (1107 m s.l.m.)
Zona di valico sul limite sud.ovest del territorio del Parco, si caratterizza per i suggestivi boschi di querce.
Dalla portella omonima si dipartono diverse strade per raggiungere Monte Castelli (1566 m s.l.m.), Laghetti Campanito (1257 m s.l.m.) e Monte Sambughetti (1558 m s.l.m.), mete di interessanti escursioni.
2. URlO QUATTROCCHI (1030 m s.l.m.)
È un laghetto di forma circolare nel territorio del comune di Mistretta, alle pendici del Monte Castelli. È delimitato da una recinzione in legno e circondato da un’area attrezzata che rende questo luogo meta prediletta di molti visitatori. Non è infrequente l’awistamento di uccelli acquatici, di rettili (come la Testuggine palustre) o di piccoli mammiferi e roditori che abitano nei boschi circostanti. Superato il laghetto, si incontrano i sontuosi boschi di faggio di Medda e di Mascellino.
3. CASTELLO DELL’IMPALLACCIONATA (837 m s.l.m.)
Meglio conosciuto con il nome di Casina di pietratagliata, è un elegante edificio nobiliare a corpo unico, realizzato con blocchi di pietrame squadrato da maestri scalpellini.,Esso costituisce un valido esempio della tipologia costruttiva dell’inizio del secolo. L’edificio è immerso in una cerreta.
4. BOSCO DELLA TASSITA (1347 m s.l.m.)
Si tratta di un popolamento boschivo ricadente in contrada Moglia del comune di Caronia ed esteso per circa 50 ettari. Esso è formato da vecchissimi esemplari di Tasso (Taxus baccata), specie relitta di origine terziaria che sopravvive in luoghi molto umidi.
La zona è recintata ed è di proprietà dell’Azienda della Foreste Demaniali.
5. SORGENTE NOCITA (1429 m s.l.m.)
È un’area attrezzata curata dall’Azienda delle Foreste Demaniali, delimitata da una staccionata e da cancelli in legno. Tavoli, panche e fontane di acqua freschissima invitano ad una sosta. La località è raggiungibile grazie ad una strada (circa 4 km), inizialmente asfaltata, che si diparte dalla SP 168 Caronia-Capizzi, in corrispondenza di Portella dell’Obolo (1503 m s.l.m.).
6. MONTE PELATO (1567 m s.l.m.)
È sicuramente uno dei luoghi più suggestivi del territorio del Parco. Ricoperto da una splendida – faggeta, al confine tra il territorio dei comuni di Caronia e di Capizzi, svetta solenne in un entusiasmante panorama che proietta lo sguardo del visitatore dalle Madonie a Monte Soro e all’Etna.
7. LAGO DI ANCIPA (946 m s.l.m.)
Detto anche Lago Sartori, è un bacino artificiale di 115 ettari, ricadente nel territorio dei comuni di Cesarò, Cerami e Troina. È stato realizzato sul fiume Troina alla fine degli Anni 40, con uno sbarramento in calcestruzzo lungo quasi 100 m. È interessante sul piano naturalistico poiché offre ospitalità a numerosi uccelli acquatici, sia stanziali çhe  di passo.
8. LEGGETE DI ZERBrnO (1025 m s.l.m.), MALO PASSO (1063 m s.l.m.), FOSSA DEL LUPO (1209 m s.l.m.)
La presenza del Leccio in questo areale del territorio del comune di San Fratello è doppiamente eccezionale: in primo luogo perché la specie sui Nebrodi non costituisce mai soprassuoli di così vasta estensione (circa 250 ettari) pur essendo frequente allo stato sporadico; in secondo luogo perché si verifica, nella successione altitudinale, un singolare fenomeno che i botanici chiamano “inversione vegetazionale”: la lecceta si rinviene ad una quota insolitamente elevata, superiore a quella della cerreta.
9. MONTE SAN FRATELLO (716 m s.l.m.)
Rappresenta un affiora mento roccioso isolato, simile alle Rocche del Crasto, ed è sito di nidificazione di numerose specie di rapaci. La vegetazione è quelle tipica delle zone rocciose di natura calcarea, con prevalenza di Euphorbia dendroides. Sul pianoro del monte si trova il Santuario dei Tre Santi, di stile arabo-normanno (sec. XI-XII), nonché i resti dell’antica città di Apollonia, centro siculo occupato dai Greci.
Dal Monte San Fratello si apre una vista incantevole su, un ampio tratto della costa tirrenica (dalla Rocca di Cefalù ad ovest, al promontorio di Capo d’Orlando ad est), con le isole Eolie a nord e le estese faggete ed il profilo di Monte Soro a sud.
10. MONTE SORO (1847 m s.l.m.)
È la cima più alta dei Nebrodi. Si raggiunge tramite una strada asfaltata dal bivio di Portella Femmina Morta (1524 m s.l.m.), posto sulla S.S. 289 San Fratello-Cesarò.
La vetta del verdissimo Monte Soro offre un panorama vasto ed indimenticabile: a settentrione la costa tirrenica e le isole Eolie; ad est la Serra del Re, che occlude la vista verso i Peloritani; a sud-est l’imponente sagoma dell’Etna, che degrada verso la valle del Simeto; a sud la catena montuosa di Monti Erei e ad ovest quella delle Madonie. In una escursione a Monte Soro, è da non mancare la visita al monumentale Acero montano (Acer pseudoplatanus), uno dei più grandi d’Italia (22 metri di altezza e circa 6 metri di circonferenza).
11. LAGO MAULAZZO (1400 m s.l.m.)
Sito alle pendici nord-orientali di Monte Soro, è un invaso artificiale di circa 5 ettari, realizzato negli Anni 80 dall’Amministrazione Forestale della Regione.
Incastonato nella superba faggeta di Sollazzo Verde, ha acquistato notevole importanza sul piano naturalistico e paesaggistico.
12. LAGO BIVIERE (1278 m s.l.m.)
Ricadente nel territorio del comune di Cesarò, il lago ha una superficie di circa 18 ettari e costituisce la zona umida d’alta quota di maggior valore naturalistico della Sicilia,
anche per la particolarità del suo popolamento vegetale ed animale. La ricchissima flora è condizionata dalle variazioni periodiche del livello dell’acqua che determinano una zonizzazione orizzontale della vegetazione in sei fasce, distinte in base alle varie specie dominanti. La presenza di acqua in una zona montana coperta da foreste di faggio rappresenta, inoltre, un punto di riferimento privilegiato per la vita di numerose specie di uccelli acquatici e per la sosta degli uccelli di passo durante le grandi trasvolate migratorie. Da segnalare un fenomeno naturale che si verifica nei mesi estivi, quando le acque del lago si colorano di rosso per la fioritura di una microalga chiamata scientificamente Euglena sanguinea. All’interesse naturalistico, il Biviere unisce indubbi pregi panoramici, circondato com’è da impenetrabili popolamenti di piante idrofile, dominato da maestosi faggi ed aperto a nord verso grandiosi paesaggi.
13. BOSCO DI MANGALAVITI (1518 m s.l.m.), SERRA DEL RE (1754 m s.l.m.)
Sono luoghi di straordinaria bellezza e di grandissima suggestione, ricadenti nel territorio del comune di Longi (in gran parte) e del comune di Bronte. Alle quote inferiori, vetuste cerrete con ragguardevoli esemplari, ed a quelle più alte, senza soluzione di continuità, fittissime ed imponenti faggete, frammiste ad Aceri, Frassini, Agrifogli, Perastri, Meli selvatici e Tassi. Ricca la vegetazione ripariale lungo i numerosi corsi d’acqua. Il bosco, raggiungibile da Longi e da Galati Mamertino, attraverso Portella Gazzana (979 m s.l.m.), riserva inoltre magnifici punti panoramici ed offre la possibilità per affascinanti escursioni.
14. ROCCHE DEL CRASTO (1315 m s.l.m.)
Formazioni rocciose di natura calcarea, ardite e profondamente fessurate, ricadono nel territorio dei comuni di Alcara Li Fusi, Longi e S. Marco d’Alunzio.
Aspre ed inaccessibili architetture, sono siti di nidificazione di varie specie di rapaci e superpredatori. Grandiosi i panorami che si aprono sulla vetta.
15. CASCATA DEL CATAFURCO (668 m s.l.m.)
Le acque del torrente S. Basilio, nel territorio del comune di Galati Mamertino, precipitano fragorosamente da una parete alta quasi 30 m, tra rocce calcaree aspre ed accidentate, come in una sorta di Orecchio di Dioniso. Il movimento vorticoso delle acque ha scavato e fuso le rocce, creando una cavità chiamata Marmitta dei giganti.
16. LAGO TREARIE (1435 m s.l.m.)
È un laghetto naturale (circa 10 ettari), ampliato da una briglia in calcestruzzo al fine di aumentarne la capacità d’invaso. Ricade nel territorio dei comuni di Tortorici e di Randazzo, e riveste particolare importanza poiché rappresenta il luogo di sosta e di nidificazione di varie specie avicole, sia stanziai i che di passo. Poco distante è localizzato un altro invaso artificiale: il lago Cartolari.
17. ROCCA S. MARCO (1202 m s.l.m.)
Si trova nel territorio del comune di Ucria, sulla strada che porta a Floresta. È una,singolare formazione rocciosa, a foggia di pensilina, alta circa 10 metri e minacciosamente inclinata. Nella faccia superiore presenta una miriade di fessure, un originalissimo ricamo che è il risultato della incessante azione erosiva delle acque meteoriche. Presso la Rocca sono state rinvenute numerose schegge di selce e quarzite, risalenti al paleolitico superiore.
18. LAGO PISCIOTTO (1230 m s.l.m.)
È un piccolo specchio d’acqua nel territorio del comune di Tortorici, in un’area di pascoli d’alta quota, ai piedi del monte del Moro o Pojummoru (1433 m s.l.m.). Noto anche con il nome di Lago Batessa, è ricco di variegata vegetazione igrofila, nella quale trovano rifugio uccelli acquatici, anfibi e svariate specie di artropodi.
19. MONTE COLLA (1611 m s.l.m.)
Ricade nel territorio del comune di Randazzo e domina da nord-ovest il corso dell’Alcantara.
Costituisce l’estrema propaggine della faggeta del Parco, inserita in una zona di transizione e caratterizzata dalla presenza di estesi pascoli montani, punteggiati di tradizionali strutture rurali.


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I COMUNI DEL PARCO
21 di cui 17 in provincia di Messina (Alcara Li Fusi, Capizzi, Caronia, Cesarò, Floresta, Galati Mamertino, Longi, Militello, Rosmarino, Mistretta, Sant’ Agata Militello, Santa Domenica, Vittoria, San Fratello, San Marco d’Alunzio, Santo Stefano di Camastra, San Teodoro, Tortorici, Ucria), 3 in provincia di Catania (Bronte, Maniace, Randazzo), 1 in provincia di Enna (Cerami).