Lituania: Notizie storiche

Lo Stato lituano dalle origini al periodo “aureo”

In Lituania si costituì uno Stato nazionale unitario intorno al 1236, quando tra i principi si impose Mindaugas. Egli estese il suo potere su gran parte dei territori lituani eliminando gli oppositori. La Lituania di Mindaugas aveva un pericoloso vicino con forti mire espansionistiche: Cavalieri Teutonici. L’Ordine monastico guerriero dei Cavalieri Teutonici si era spinto fino al Baltico per diffondere il Cattolicesimo tra le ultime popolazioni pagane dell’Europa.
A partire dagli ultimi decenni del XIII secolo lo Stato lituano per circa 150 anni si espanse verso est, divenendo per un certo periodo il più grande Stato europeo. Dominando nella parte orientale dell’Europa, la Lituania costituì pure un baluardo invalicabile contro il pericolo dell’avanzata dei Tartari e dei Mongoli verso l’Europa occidentale. Nel 1387, sotto il regno di Jogaila, re di Polonia, la popolazione lituana ricevette il battesimo della fede cristiana. Unito e potente, il Granducato di Lituania riuscì a liquidare definitivamente la minaccia costituita dall’Ordine Teutonico. Gli eserciti uniti della Lituania e della Polonia, comandati dal Granduca lituano Vytaus, nel 1410 (battaglia di Zalgiris,) sconfissero duramente e misero in fuga i rivali di sempre.

La “Respublica” lituano-polacca. Sotto la dominazione della Russia zarista

Dopo la morte di Vytautas (1430) iniziò in Lituania un lento processo di indebolimento del potere centrale e di lotte intestine per il potere. Nel 1569 a Lublino in Polonia una dieta comune della Lituania e della Polonia ratificò l’atto dell’unione tra i due paesi. La nuova “Respublica” lituano-polacca, limitando in parte l’indipendenza della Lituania a vantaggio della Polonia, disponeva di mezzi legali per liquidare la struttura statale del Granducato e favorirne la polonizzazione della classe dominante.
Nel 1795 la Russia, la Prussia e l’ Austria sottoscrissero la terza spartizione della “Respublica” lituano-polacca, che portò alla sua eliminazione totale: tutta la Lituania, tranne i territori alla sinistra del fiume Nemunas, andò all’Impero russo. Dopo aver preso il controllo dei territori lituani, le autorità zariste attuarono una dura politica reazionaria. Dopo l’insurrezione dei lituani contro questa politica, nel 1863 fu vietato di insegnare in lituano nelle scuole del Paese. Fu vietato di stampare libri e altre pubblicazioni con le lettere dell’alfabeto lituano. Per aggirare il divieto zarista gli intellettuali lituani stamparono i loro libri all’estero facendoli poi introdurre clandestinamente in Lituania.

Il periodo dell’Indipendenza

Il Consiglio della Lituania si dichiarò favorevole alla separazione della Lituania dalla Russia e al ripristino di uno Stato indipendente con capitale Vilnius. Il Consilio in data 16 febbraio 1918 approvò una nuova delibera -divenuta l’atto di indipendenza della Lituania -, con cui si optava per la costituzione di uno Stato lituano totalmente indipendente.
L’economia, la scienza e la cultura ebbero negli anni dell’indipendenza (1918-1940) un notevole sviluppo.

La seconda guerra mondiale

L’Unione sovietica già aveva deciso con la Germania nazista il destino della Lituania. Secondo il patto Ribbentrop-Molotov (1939), la Lituania rientrava nella sfera di influenza sovietica. Le truppe sovietiche iniziarono a stabilire le loro basi militari in Lituania. A breve distanza di tempo seguì l’occupazione tedesca. Nel 1945 ritornò il regime sovietico.

La sovietizzazione della Lituania

Già nel 1941 le autorità sovietiçhe diedero il via ad una massiccia deportazione in Siberia dei politici del periodo dell’Indipendenza, degli attivisti cattolici e di altri “nemici” del socialismo. Alla fine della guerra ripresero le deportazioni: esse furono particolarmente intense negli anni 1948-1951, periodo in cui fu inviato in Siberia un numero di lituani circa sette volte superiore a quello relativo al periodo 1945-1947.
Manca una documentazione che permetta di stabilire esattamente il numero, certamente alto, dei lituani deportati.
Per quasi dieci anni, a partire dall’ultimo periodo della guerra, fu molto attivo un movimento armato indipendentista.

Ritorno all’Indipendenza

In un momento di forti trasformazioni epocali, determinate soprattutto dai fermenti sviluppati si tra i popoli dell’Europa dell’Est, i lituani sono in primo piano. La Lituania è stata la prima repubblica che si è separata dall’Unione Sovietica. L’ 11 marzo 1990 venne proclamato l’atto della Restaurazione della Indipendenza. Dopo 5O anni sulla Torre di Gediminas a Vilnius ritornava a sventolare la bandiera nazionale lituana.
Tra gli Stati internazionali che hanno riconosciuto la Repubblica lituana il primo fu l’Islanda. Tuttavia la Russia non vi rinunciò facilmente, tentando dopo un anno di soffocare la libertà della Lituania: questo tentativo però si scontrò con la ferma Volontà del popolo lituano di difendere la propria decisione fino alla morte. Il 17 settembre 1991 la Lituania è entrata a far parte delle Nazioni Unite, e il 31 agosto 1993 l’ultimo soldato russo ha abbandonato il territorio lituano.
Adesso la Lituania è una repubblica democratica indipendente, con poteri ripartiti tra Presidente, Parlamento, Governo e Magistratura La divisione dei poteri tra queste istituzioni è garanzia della Costituzione approvata col referendum del 1992.