Francia: Linguadoca-Rossiglione

A cinque ore di auto dalla frontiera italiana. A meno di tre ore di volo da Firenze, Roma, Napoli e Venezia via Nizza con Air Littoral e da Milano e Torino via Clermont-Ferrand con Air France, la regione Linguadoca Rossiglione è diventata una destinazione su misura per week-end e brevi soggiorni.


Linguadòca
Regione storica della Francia meridionale compresa tra i Pirenei orientali e il basso corso del Rodano ed estendentesi a sud fino al golfo del Leone, delimitato dal Massiccio Centrale e dal mar Mediterraneo. Vi sono coltivati uva e foraggi. Sono presenti allevamenti di bestiame oltre a grandi saline e a giacimenti carboniferi. Industrie enologiche e casearie (formaggio roquefort), meccaniche, petrolchimiche e tessili. È meta di turismo balneare. Tra i centri principali vi sono Béziers, Carcassonne, Montpellier, Narbona, Nimes e Tolosa.
Linguadoc
Popolata fin dall’epoca preistorica, fu occupata dai fenici, dai celti, divenne la Gallia Narborese sotto i romani (II sec. a. C.) e fu infine occupata dai franchi nell’VIII sec. Nell’XI e XII sec. nelle sue corti si sviluppò un fiorente movimento culturale, caratterizzato dalla produzione di lirica cortese in lingua d’oc. Nel 1271 il territorio fu annesso alla Francia.
Rossiglione
Regione storica della Francia, compresa tra la Linguadoca e la Catalogna.
La Via Domitia guida alla scoperta delle ricchezze del patrimonio antico: Nimes e i suoi monumenti romani, Narbonne, l’acquedotto del Pont du Gard. Sulle tracce dei grandi costruttori, numerosi siti testimoniano un grande passato: la città medievale di Carcassonne, i castelli catari, le abbazie romaniche, il Canale del Midi.
Ricche di un importante patrimonio artistico, le città sono rimaste piacevolmente a misura d’uomo e accolgono da maggio a ottobre festival famosi: Montpellier Danse,
Festival di Radio France, Festival Fabio Casals, Visa pour l’Image …Chi ama fare shopping troverà qui prodotti regionali, artigianato d’arte e creazioni contemporanee.
Agli inizi del 200 secolo, la luminosità eccezionale di Collioure e della Còte Vermeille ha affascinato Matisse, Derain e Dufy, che hanno dato vita al movimento artistico dei fauves. Il Museo d’Arte Moderne di Céret accoglie altri grandi nomi della pittura: Picasso, Braque, Juan Gris che hanno fatto di Céret la Mecca del Cubismo. Nei villaggi di carattere, le antiche tradizioni si perpetuano tutto l’anno attraverso le feste: corse dei tori in Camargue, ferias, giostre nautiche, feste del mare e carnevali d’inverno. Tanti i mercati stagionali di prodotti tipici: la cipolla, la castagna e il tartufo cedono il posto alle fiere artigianali e della brocante, e poi ai coloratissimi mercati estivi e alle feste della vendemmia in autunno.
Per degustare i vini e assaggiare i prodotti locali, niente di meglio di un soggiorno in un gite rurale, in un b&b o in auberge, fra Camargue, Lozère e Paese Cataro. Qui, i vigneti e i parchi “naturali sono perfetti da percorrere in bicicletta lungo itinerari verdi fuori dai sentieri battuti.
Durante un’escursione, i profumi della natura si mescolano spesso a quelli del pane caldo cotto nei vecchi forni dei paesi; gli incontri con la gente, la scoperta delle
Gorges du Tarn e dei parchi naturali lasciano un ricordo indelebile nei visitatori.