Filippine

Repubblica dell’Asia sudorientale formata dall’omonimo arcipelago (oltre 7.000 isole) tra l’oceano Pacifico, il mar Cinese meridionale e il mar di Celebes.
Le isole maggiori sono Luzon e Mindanao, situate all’estremità settentrionale e meridionale dell’arcipelago, oltre a Samar, Negros, Palawan, Panay, Mindoro e Cebu. Esse si estendono su una delle fosse oceaniche più profonde del mondo, detta appunto fossa delle Filippine, che scende fino a 10.540 m di profondità. Il territorio è interessato da forti fenomeni sismici.
Tutte le isole sono montuose, solo a Luzon e a Mindanao alle catene si interpongono estese pianure alluvionali. La più importante è quella che si apre verso la baia di Manila, nell’isola di Luzon, sovrastata a ovest dai Monti Occidentali e a est dalla Cordillera Central.
Su Mindanao è presente la cima più alta dell’arcipelago (2.954 m del vulcano attivo Apo), seguita dal monte Pulog (2.928 m) sull’isola di Luzon.
Le coste sono frastagliate ma spesso orlate da scogliere coralline che ostacolano la navigazione.
I fiumi maggiori sono nell’isola di Luzon: Cagayan, Agno, Pampanga. Nell’isola di Mindanao, vi sono i fiumi Agusan e Mindanao.
Nelle zone vulcaniche esistono laghi craterici come quello del vulcano Taal Luzon.
Il clima è di tipo tropicale caldo umido, influenzato dai monsoni e da violenti tifoni.
La capitale è Manila, grande porto e centro commerciale. Quezon City è la seconda città del paese e centro culturale (sede dell’Università e dell’ateneo gesuita).
A parte Mindanao tutte le maggiori città (Davao, Zamboanga) sorgono sulla costa e basano la loro economia sui traffici marittimi. Altre città delle Filippine sono Cebu e Caloocan.
Le Filippine hanno un’economia in netto sviluppo, se confrontata con quella della maggior parte dei paesi del terzo mondo.
La risicoltura è diffusa un po’ ovunque, ma trova la sua area migliore nelle pianure centrali di Luzon, a nord di Manila. Secondo cereale per importanza è il mais.
Altri rilevanti prodotti alimentari sono le banane, le patate, la manioca, gli ortaggi e vari tipi di frutta (manghi, agrumi e ananas).
Tra le colture a carattere industriale il primo posto è detenuto dalla canna da zucchero, coltivata anche in grandi piantagioni modernamente attrezzate. Importante anche il caffè, seguito dal tabacco e dal cacao e la palma da cocco (isola di Luzon).
Si coltivano varie piante tessili: la canapa di Manila, le agavi e il ramiè.
Anche le attività forestali hanno un ruolo economico di grande rilievo.
Le risorse del sottosuolo sono varie e per certi minerali non trascurabili; il paese ha infatti giacimenti di oro, manganese, nichel, ferro e soprattutto cromo, del quale le Filippine sono uno dei massimi produttori mondiali, e rame, di cui sono addirittura i maggiori produttori asiatici.
Le industrie sono costituite soprattutto da zuccherifici, impianti di lavorazione del riso, oleifici, tabacchifici e segherie. Discreta anche l’industria chimica (fertilizzanti) e automobilistica.
STORIA
Dall’ottavo millennio a. C. al XIII sec. d. C. l’arcipelago è popolato da ondate successive di negrito, protoindonesiani e malesi. Verso la fine del XIV sec. vi si diffonde l’islamismo, soprattutto a Mindanao. Nel 1521 Magellano scopre l’arcipelago. Nel 1565 le Filippine passano sotto la sovranità spagnola. Nel 1571 Manila diventa la capitale.
Nel 1896 scoppia un’insurrezione nazionalista. Lo scrittore José Rizal viene fucilato. Due anni più tardi E. Aguinaldo ricorre all’aiuto degli Stati Uniti che entrano in guerra con la Spagna e si fanno cedere le Filippine. Si sviluppa una guerriglia antiamericana. Il Philippine Autonomy Act del 1916, istituisce un sistema bicamerale all’americana.
Nel 1935 Manuel Quezón diventa presidente del Commonwealth delle Filippine. Negli anni 1941-1942 il Giappone occupa l’arcipelago. Nel 1944-1945 gli Stati Uniti riconquistano il paese. L’anno successivo vengono proclamati l’indipendenza e la repubblica. La resistenza degli Huks (resistenza contadina a guida comunista) si estende su varie province. Gli Stati Uniti ottengono di conservarvi ventitré basi militari. Nel 1948-1957 Ramon Magsaysay sconfigge la ribellione degli Huks e diventa presidente (1953).
Nel 1965 viene eletto presidente della repubblica il nazionalista Ferdinand Marcos. Inizialmente molto popolare, Marcos deve far fronte, dopo il 1969, al malcontento dei contadini e allo sviluppo di un partito comunista di obbedienza cinese. Nel 1972 viene proclamata la legge marziale. Dieci anni più tardi questa viene revocata ma la guerriglia comunista e dei mori musulmani si diffonde. Nel 1986 C. Aquino, capo dell’opposizione dopo l’assassinio del marito, vince le elezioni. Marcos è costretto all’esilio.
Una nuova costituzione viene approvata tramite referendum nel 1987. C. Aquino deve far fronte a vari tentativi di colpi di stato militari. Nel 1992 viene eletto alla presidenza della repubblica il generale Fidel Ramos. Gli Stati Uniti evacuano la loro ultima base nelle Filippine. Nel 1998 diviene presidente J. Estrada del LAMMP, mentre nelle elezioni parlamentari vince il partito avversario di quello presidenziale, il Lakas con 115 seggi su 208.

SCHEDA
Abitanti      85.236.913 ab. (2005)
Superficie   300.000 km2
Densità      300.000 ab./km2
Capitale     Manila
Governo     Repubblica parlamentare
Moneta       Peso filippino
Lingua        Tagalog, inglese
Religione    Cattolica, minoranze protestanti e musulmane