Cuba

Isola e repubblica delle Grandi Antille, si trova tra l’oceano Atlantico, il mar delle Antille e il golfo del Messico, circa 200 km a sud dell’estremità della penisola della Florida (USA).
L’isola principale si estende per più di 1.300 km in direzione nord-ovest/sud-est, è di forma allungata (larghezza media 80 km) ed è prevalentemente occupata da una pianura di natura calcarea, con qualche rilievo alle estremità: a ovest la Sierra de los Organos e a sud-est la Sierra Maestra, massiccio cristallino che raggiunge i 1.974 m col Pico Turquino. Nella zona centrale si eleva invece la Sierra de Escambray.
Le coste sono sabbiose, spesso paludose, orlate di scogliere coralline e ricche di insenature.
Attorno all’isola principale ci sono circa 1.500 fra scogli e isole; tra queste, l’isola della Gioventù nel mar delle Antille, gli arcipelaghi dei Colorados a nord-ovest, di Sabana e di Camagüey al largo della costa settentrionale, dei Jardines de la Reina e del Canarreos al largo della costa meridionale.
Il clima è caldo umido, caratterizzato da due stagioni, una piovosa da maggio a ottobre e una relativamente asciutta.
Data la morfologia del territorio e la disposizione dei rilievi, i corsi d’acqua sono tutti brevi, spesso ricchi d’acqua, ma a carattere irregolare. Il più lungo è il Rio Cauto (250 km) che nasce dal versante settentrionale della Sierra Maestra.
La capitale è Avana (2.050.000 ab.), attrezzato porto e attivo centro industriale, oltre che culturale, politico e amministrativo del paese. Altre città sono: Santiago de Cuba (367.000 ab.), all’interno Santa Clara e Camagüey (entrambi centri industriali di trasformazione della canna da zucchero), Holguin e Guantanamo, mercato agricolo.
Dalla presa del potere di Castro del 1959 Cuba ha potuto contare sugli aiuti sovietici. Alla disgregazione dell’URSS è seguita una crisi profonda e sono in atto nuovi tentativi di superare l’isolamento, (particolarmente severo l’embargo imposto dagli Stati Uniti).
All’agricoltura si dedica circa il 20% della popolazione; il reddito agricolo è costituito per un terzo dalla coltivazione della canna da zucchero; seguono per importanza altre coltivazioni destinate all’esportazione, in particolare tabacco, caffè e varie colture frutticole, ananas, agrumi e banane.
Il paese è quasi autosufficiente per quanto riguarda i cereali, in particolare mais e riso, le patate e la manioca. Intensiva la coltivazione del pomodoro e di una certa rilevanza la coltivazione di alcune fibre tessili, quali il kenaf, l’henequen e il cotone.
Grande importanza ha la pesca che alimenta l’industria conserviera: rilevante anche lo sfruttamento forestale.
Il sottosuolo è relativamente ricco (un decimo delle riserve mondiali di nichel, cromite, manganese e minerali del rame).
Il paese non è autosufficiente neanche dal punto di vista energetico, scarse infatti sono le risorse idroelettriche.
Le principali attività industriali continuano a riguardare la trasformazione dei prodotti agricoli: zuccherifici, manifatture di tabacchi (che producono i famosi sigari), distillerie (rhum) e industria tessile.
Notevoli gli sforzi nel settore chimico e petrolchimico, cementiero e metallurgico.
Il commercio estero si svolge tuttora per oltre il 70% con l’ex URSS e i paesi ex socialisti.

STORIA
Popolata all’origine dagli indiani Arawak, l’isola è scoperta nel 1492 da Cristoforo Colombo. Nel 1511 Cuba viene conquistata da Diego Velázquez. Fin dai primi tempi della colonizzazione, gli schiavi neri sostituiscono gli indiani, sterminati. Ricca colonia di piantagioni (tabacco), l’isola diventa grande produttrice di canna da zucchero. Nel 1818 i cubani ottengono la libertà generale di commercio. Con la soppressione di una rivolta di schiavi neri, l’élite creola si mantiene fedele alla Spagna. Nel 1868 gli abusi dell’amministrazione coloniale provocano un’insurrezione generale, durata dieci anni. L’isola ottiene una relativa autonomia. Nel 1880 la schiavitù è abolita. Nel 1895 il poeta Martì e i generali Maximo Gomez e Antonio Maceo sono i fautori della guerra di indipendenza. Nel 1898, a seguito dell’esplosione della loro corazzata Maine in rada all’Havana, gli Stati Uniti entrano in guerra contro la Spagna, che deve rinunciare a Cuba (trattato di Parigi). Fra il 1898 e il 1901 s’insedia nell’isola un governo militare americano.
Nel 1901 la Repubblica cubana riceve una costituzione di tipo presidenziale, ma rimane strettamente dipendente dagli Stati Uniti, che intervengono nell’isola nel 1906, 1912 e 1917, rinforzando il loro dominio economico. Fra il 1925 e il 1933 il paese è governato da un dittatore, Gerardo Machado, che viene rovesciato dai militari. Dal 1933 il generale Batista, protetto dagli Stati Uniti, esercita il potere di fatto fino al 1940, quandi diventa presidente. Nel 1952 ritornato al potere con un colpo di stato, Batista sospende la costituzione. Nel 1953 dopo la sconfitta di una prima rivolta, Fidel Castro viene imprigionato e in seguito esiliato, ma tre anni dopo sbarca a Cuba e si rifugia nella Sierra Maestra. Nel 1959 l’offensiva generale dei guerriglieri termina con la fuga di Batista. Manuel Urrutia viene proclamato presidente della repubblica.
Divenuto primo ministro, Fidel Castro intraprende una politica di nazionalizzazioni che provoca l’embargo degli Stati Uniti sul commercio cubano, mentre l’URSS apporta il suo sostegno al nuovo regime. Nel 1961 un tentativo di sbarco di cubani anticastristi viene respinto (Baia dei Porci) e l’anno dopo l’installazione di testate atomiche sovietiche nell’isola provoca una crisi internazionale. Con il rafforzamento del regime (nazionalizzazione del commercio privato; libretto di lavoro obbligatorio; istruzione militare nelle scuole) si assiste a un’emigrazione massiccia; Cuba aderisce al Comecon e si allinea alla politica dell’URSS. Nel 1975 F. Castro diventa presidente della Repubblica cubana e concentra tutti i poteri nelle proprie mani. Cuba interviene militarmente in Africa (Angola, 1975; Etiopia, 1977). Nel 1979 Cuba sale alla presidenza del movimento dei paesi non allineati, la cui conferenza si tiene all’Avana. Alla fine degli anni ’80 Cuba si disimpegna dal continente africano (ritiro dall’Etiopia e dall’Angola). Nel 1994 una nuova ondata di emigrazioni di cubani verso la Florida provoca profonda tensione con gli Stati Uniti. Nel 1998 Castro viene rieletto presidente del Consiglio di stato.
Indebolito dalle trasformazioni dei paesi dell’est e dalla disintegrazione dell’URSS, il regime cubano persiste comunque nell’ortodossia marxista e si trova sempre più isolato sulla scena internazionale.

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SCHEDA
Abitanti – 11.000.000
Superficie – 110.861 km2
Densità – 99,6 ab./km2
Capitale – L’Avana
Governo – Repubblica socialista
Moneta – Peso cubano
Lingua – Spagnolo
Religione – Cattolica

Info: http://www.cuba-si.it/wp/ (Italiano)