SEYCHELLES info e storia

Conformazione Morfologica
Per convenzione le Seychelles sono scisse in due ‘famiglie’ di isole, quelle interne, Inner Islands e quelle esterne, Outer Islands. Il primo gruppo, più settentrionale e di formazione granitica, si caratterizza per le tipiche sfumature ‘rosso vivo’ del terreno e per la vegetazione lussureggiante in contrasto con la spiaggia candida della stretta fascia costiera. In un elenco incompleto l’insieme abbraccia Mahé, Praslin, La Digue, Curieuse, Frégate, Cousin, Silhouette e North.
Le isole esterne o remote, sono per lo più bassi banchi di sabbia e atolli corallini, fuori dai tradizionali circuiti vacanzieri, la cui superficie viene sfruttata soprattutto per la coltivazione di palma da cocco. Le Outer Island si strutturano in cinque categorie insulari: il Gruppo Amirantes (Isola Desroches), il Gruppo corallino meridionale, il Gruppo Alphonse (Isola Alphonse), il Gruppo Farquhar, il gruppo Aldabra.

Clima
La temperatura registrata durante l’anno attesta una media di 29° e poiché l’esposizione al sole è costante grazie al vicino equatore, non esistono estremi climatici. Non quattro ma due stagioni scandiscono l’anno: da ottobre ad aprile il vento di Nord-Ovest determina l’arrivo delle piogge, più intense tra dicembre e gennaio, mentre il monsone di Sud-Est soffia da maggio a settembre, con brezze fresche e un tasso di umidità molto basso. I momenti migliori per visitare l’Arcipelago sono i mesi di aprile e di ottobre, ideali per dedicarsi a immersioni e per traversate in barca. Il territorio frammentato e disomogeneo non permette comunque di formulare una classificazione climatica sintetica, basti pensare a quanta differenza intercorre tra la nuvolosità delle isole vulcaniche e i cieli sereni delle formazioni coralline. Le Seychelles sono fuori dal rischio cicloni e mantengono dodici ore di luce giornaliera tutto l’anno.

Popolazione
Dal primo insediamento del 1770 la popolazione delle Seychelles è cresciuta esponenzialmente fino a raggiungere i 76.000 abitanti odierni, il 90% dei quali concentrati nelle due grandi isole di Mahé e Praslin. A zone ad alto tasso demografico come la capitale Victoria, fanno da contrappunto trenta piccole isole dove vivono trecento persone in tutto, organizzate soprattutto in comunità di pescatori. L’etnia creola di origine africana e francese è la dominante.

Ordinamento Politico
Le Seychelles sono una Repubblica Indipendente, con capitale Victoria, suddivisa in distretti amministrativi. Il governo è retto da un presidente esecutivo e lo Stato è membro dell’Onu e dell’Oua (Organizzazione dell’Unità Africana).

Lingua
Gli abitanti delle Seychelles parlano solitamente creolo, francese e inglese. Nel 1981 il Kreol seselwa è reso idioma semi ufficiale usato nei giornali e in letteratura, ma la lingua commerciale e legislativa continua a essere l’Inglese.

Religione
La religione cristiana è la più praticata, l’89% della popolazione è cattolica, l’8% anglicana, mentre i rimanenti abitanti sono di fede avventista, mormona, musulmana, indù e bahai. La magia, bandita nel 1958, sopravvive in credenze molto simili ai riti vudù caraibici.

Natura & Ambiente
Anticamera del paradiso, Eden in terra… gli appellativi attribuiti alle Seychelles rispondono alle fantasie di fuga dalla civiltà che da sempre popolano l’immaginario comune. Questo perché il richiamo che echeggia tra i mari e le terre dell’Arcipelago sa di remoto, primitivo, esercita la seduzione delle radici e della natura incontaminata. Un fascino che, come spesso succede, è frutto di un’anomalia, un’eccezione rispetto alla norma: queste isole sono infatti le uniche in tutto l’Oceano Indiano ad avere una formazione geologica granitica e non vulcanica o corallina, un fenomeno che si può spiegare solo riconoscendo nelle Inner Islands i frammenti rimasti tra i blocchi dell’Africa e dell’Asia al momento della prima deriva dei continenti.

L’isolamento ha fatto il resto, la posizione esterna alle storiche rotte di navigazione ha infatti ritardato l’arrivo dell’uomo, permettendo lo sviluppo di una flora e di una fauna uniche al mondo. Oggi circa metà del Paese (210 km²) è riserva o area protetta, un territorio a cui si aggiungono altri 228 km² dichiarati parchi nazionali marini. Le meraviglie emerse sono solo una piccola parte dei tesori dello stato, la punta di un iceberg fatto di fondali sorprendenti già ripresi da Jacque Cousteau nel ‘Monde du silence’.

Tra le specie che popolano il ‘giardino terrestre’ 80 tipologie di piante sono endemiche, come l’imponente bois de fer, il bois rouge e l’esotica e carnivora nepente. Capitolo a parte nei libri di botanica è occupato dal coco de mer, che si riproduce grazie alla presenza di piante femminili e maschili e viene per questo chiamato l’albero di Adamo ed Eva. Direttamente dalla preistoria, in questa terra senza tempo, si contano 150.000 esemplari di tartaruga gigante e 10 specie di geco diverse, ma anche l’entomologia trova qui i suoi numeri da guinnes con 3.500 famiglie di insetti, tra le quali svettano quelle dello scarabeo tenebrionide e lo scarabeo rinoceronte. E nel paradiso dei subacquei non poteva mancare il pesce d’angelo, variopinto come il pesce farfalla, mentre sopra il pelo dell’acqua volano l’uccello trillatore, l’uccello paradiso acchiappamosche, il rallo dalla gola bianca e il pappagallo nero, il volatile nazionale visibile con un po’ di fortuna nella Vallée de Mai.

Economia
Per secoli considerato arcipelago di isole alla Robinson Crusoe, Le Seychelles hanno sviluppato un sistema economico ‘moderno’ solo in tempi recenti. Lo spartiacque cronologico è il 1971, data in cui l’aeroporto nazionale ha inaugurato le sue piste: da quel momento in poi il turismo è divenuto motore del mercato con una media di 130.000 visitatori all’anno. Attività parallele all’industria dell’ospitalità sono l’esportazione di tonno in scatola, pesce congelato, pinne di squalo e gamberi. Piccoli ma importanti sono i settori della lucidatura del granito, il montaggio di attrezzature mediche, la costruzione di barche, mobili, di rilievo la produzione di birra, liquori, tè, spezie, sigarette, cocco, cannella e sapone. Il governo incoraggia con incentivi il settore privato e chi investe nel mercato locale gode di condizioni fiscali privilegiate.

Valuta
L’unità monetaria è la rupia delle Seychelles (Rs) pari a 0,16 euro.

Norme d’ingresso
Per entrare nel paese non c’è bisogno di nessun visto, sono sufficienti passaporto valido per tutta la durata del soggiorno, biglietto aereo e prova d’alloggio. All’arrivo in aeroporto viene rilasciato un visto gratuito della durata massima di un mese, secondo la data di partenza stampata sul biglietto aereo.

Fuso orario
Rispetto al meridiano di Greenwich, le Seychelles sono quattro ore più avanti.


Storia
La natura incontaminata delle Seychelles per millenni ha raccontato una storia senza uomini. Inserite nelle rotte cartografiche di arabi (851) e portoghesi (1502), coste ideali per le scorribande dei pirati del Seicento, le isole dell’arcipelago rimangono infatti disabitate fino al 1742, quando il governatore di Mauritius, Mahé de La Bourdonnais, invia due piccole navi da ricognizione comandate da Lazare Picault su quella che sarà definita ‘L’isola dell’abbondanza’, ribattezzata Mahé. Gli uomini entrano nella scena come protagonisti e nel 1756 la Francia prende ufficialmente possesso della zona, è il comandante Corbeille Nicolas Morphey, sotto il re Luigi XV e la Compagnia delle Indie, a posare la ‘pierre de possession’ e nominare l’arcipelago Ile de Seychelles in nome del primo ministro.

Spezie, caffè, canna da zucchero, patate dolci, mais e manioca sono le coltivazioni privilegiate dai primi coloni, che progressivamente estendo la loro presenza sull’isola di Sant’Anna (1770). Nel 1778 fondano la città di Victoria, tutt’ora capitale. Sono gli anni in cui la posizione strategica all’interno dell’Oceano Indiano non sfugge agli inglesi, che sferrano l’attacco nel 1794 determinando la prima capitolazione del governatore Quinssy. A mettere il punto a un gioco al rimbalzo tre potenza francese e britannica è il trattato di Parigi del 1814, secondo il quale le Seychelles passano alla Gran Bretagna con l’amministrazione gestita da Mauritius.

La liberazione degli schiavi nel 1835 segna una tappa fondamentale nello sviluppo demografico della regione, la popolazione si moltiplica dai 4.000 abitanti del 1810 a 7.500, 6.500 dei quali ex-schiavi. Nel 1903 Edoardo VII pone fine alla dipendenza da Mauritius determinando il passaggio alla Corona Inglese, con sede amministrativa a Londra. I fatti politici internazionali e i conflitti bellici sono accompagnati da una parabola ascendente nell’economia locale, con la ripresa a partire dal 1918 delle esportazioni di copra, cannella e citronella.

I cambiamenti nell’assetto politico mondiale non possono lasciare le Seychelles impermeabili: il colonialismo ha fatto il suo tempo, nel 1948 a seguito della linea riformista tenuta dai laburisti (con Perey Selwyn-Clarke), si forma il primo embrione di governo rappresentativo. Nel 1975 il partito socialista Spup e il più moderato Sdp si coalizzano ottenendo l’indipendenza, James Manham portavoce dei proprietari terrieri è presidente della Repubblica, France Albert René primo ministro.

Nel 1977 René organizza un Colpo di Stato a seguito del quale la Repubblica è retta dal partito unico Spup. 1981, 1982, ‘83, ‘84 e ‘86 sono anni che vedono tentativi di ribellione. Lo Spup prende il nome di Sppf e nel 1993 viene promulgata la nuova costituzione multipartitica, in seguito le elezioni del 1998 e del 2001 vedono vincitore ancora René, sostituito nel 2004 da James Alix Michel.


Info: https://www.seychelles.travel/it/ (Italiano)