Imola (BO): Da Fellini a Wildt, da Fo a D’Annunzio. Da dicembre (fino al 05/02/17) una grande mostra dedicata al ritratto dal primo Novecento a oggi

IMOLA OMAGGIA IL RITRATTO
CON UNA MOSTRA CHE ATTRAVERSA UN SECOLO D’ARTE
 

Amarcord La Mamma di Federico Fellini del 1973

Amarcord La Mamma di Federico Fellini del 1973

Da Federico Fellini ad Adolfo Wildt, da Dario Fo a Bertozzi & Casoni, da Gabriele D’Annunzio ad Alberto Sughi: ritratti d’artista, ritratti di personaggi celebri. 70 i volti, celebri e non, che formano uno spaccato inedito dell’arte dell’ultimo secolo, tra pittura, scultura, fotografia, disegno e ceramica. Inaugura il primo dicembre a Imola la mostra: “VOLTI. Ritratti in Romagna dal primo novecento ad oggi”, negli spazi espostivi della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola fino al 5 febbraio 2017. (www.mostrefondazioneimola.it).

Inaugurazione: 1° dicembre 2016 ore 18 – Centro Polivalente Gianni Isola

C’è il volto di Dario Fo scolpito dalla mano visionaria di Ilario Fioravanti e c’è l’ironia sfacciata del maestro Federico Fellini nel disegno di “Il Pataca” e nel ritratto della mamma; c’è la preziosa caricatura di Gabriele D’Annunzio, militare a Faenza, realizzata dal pittore Achille Calzi e la strabiliante tecnica dello scultore Adolfo Wildt nel viso di marmo di Fulcieri Paolucci De Calboli, c’è il bambino guarito di ceramica di Bertozzi & Casoni e lo scatto di Nicola Samorì nel suo studio di pittura, ecc ecc.

È più di una mostra, quella che inaugura il primo dicembre a Imola, è un evento culturale dedicato sia alla vicenda delle arti figurative moderne e contemporanee in Romagna, sia a personaggi della storia civile, letteraria, politica e, più largamente sociale e artistica, curato da Franco Bertoni – sotto la direzione di Andrea Emiliani – dal titolo: “VOLTI. Ritratti in Romagna dal primo novecento ad oggi”, organizzata da DOC (Centro di Documentazione arti moderne e contemporanee in Romagna) e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Imola.

70 le opere esposte, circa, e 54 gli artisti scelti per indagare il tema del ritratto in uno spaccato, inedito, di opere realizzate negli ultimi cento anni.

Doppia la possibilità di lettura: da un lato la mostra presenta una storia artistica e artisti che, lungo il percorso di oltre un secolo, si sono espressi con le più varie tecniche (dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alla caricatura fino al digitale) secondo modi originali o in linea con le varie tendenze via via emergenti. Dall’altro, sono messi in luce personaggi, romagnoli o dalle vicende afferenti la Romagna, che in regione hanno vissuto significativi momenti della loro vita oppure ad essa abbiano fatto riferimento nella loro opera.

Si citano, ancora, il ritratto di Dino Campana eseguito da Giovanni Costetti; quello del generale polacco Wladyslav Anders, comandante il Secondo Corpo d’Armata Polacco che liberò Imola nel 1945 eseguito da Tommaso Della Volpe; il busto di Alfredo Oriani di Ercole Drei conservato al Cardello; il ritratto di Francesco Beltramelli di Domenico Rambelli. E di quest’ultimo il ritratto di Costetti, e di Costetti a sua volta la raffigurazione firmata da Domenico Baccarini.

Nicola Samorì Studio. Bagnacavallo (Ra)

Nicola Samorì Studio. Bagnacavallo (Ra)

C’è il ritratto del Duce di Guido Dal Monte e il volto di Michelangelo Antonioni di Miria Malandri, c’è Vittorio Sgarbi dei gemelli Alfonso e Nicola Vaccari, c’è il ritratto di Andrea Emiliani (soprintendente e direttore della Pinacoteca Nazionale di Bologna) di Cesare Baracca e del filosofo Enzo Melandri raffigurato da Antonio Faeti. Di Angelo Biancini c’è la testa di fanciulla mentre di Alberto Sughi c’è il ritratto di Giovanni Cappelli accanto all’autoritratto perfetto di Alfredo Zoli. Sei opere di Umberto Folli, disposte nelle varie sale di esposizione, esemplificano tipi e personaggi di una Romagna tanto mitica e letteraria quanto concreta. E ancora Baroni, Barillari, Malmerendi, Ravaioli, Maceo, Lotti, Golfieri, Olivucci, fino ai contemporanei, fino al ritratto fotografico. Tra i volti illustri appaiono anche quelli di personaggi meno conosciuti o anonimi che tuttavia hanno fatto o fanno parte dell’immaginario artistico e della realtà sociale della Romagna. Questo è particolarmente evidente in parte dei lavori fotografici in mostra come nel caso del ritratto del pittore forlivese Nicola Samorì, scatto di Guido Guidi, dello scultore Ilario Fioravanti fotografato da Luigi Tazzari.

 
Tra pregio artistico e importanza storica o documentaria, viene recuperato un tema, quello del ritratto, che pur avendo avuto significative tappe anche nella modernità è venuto poi ad essere confuso con momenti retorici ed elogiativi dati per conclusi e trascorsi. Tuttavia, proprio nella contemporaneità – e ne sono testimonianza la diffusione dei “volti”, anonimi o meno, permessa e grandemente incrementata da nuovi veicoli comunicativi quali le fotocamere digitali o i social network – si assiste a una nuova e inedita presenza del ritratto nella vita quotidiana. Non occorrerà ricordare l’importanza, per le nuove generazioni, del selfie come parte indissolubile della narrazione della propria vita.
Come le tecniche sono variate, dalla pittura a olio fino al digitale, così anche la stessa concezione del ritratto è passata dai tradizionali intenti celebrativi, encomiastici o di consegna alla storia di una memoria a una dimensione più attualizzante che fa parte della comunicazione globale attuale.
Sede di mostra:
Fondazione Cassa di Risparmio di Imola
Centro Polivalente Gianni Isola
Piazza G. Matteotti 4 – Imola
 
Orario:
Martedì e giovedì: 10-12 e 16-19
Mercoledì e venerdì: 16-19
Sabato e domenica: 10-12 e 16-19
 
Ingresso libero

Visite Guidate
4 dicembre 2016 ore 16 con il curatore Franco Bertoni
11 dicembre 2016 ore 16
18 dicembre 2016 ore 16
8 gennaio 2017 ore 16
22 gennaio 2017 ore 16
5 febbraio 2017 ore 16

Le visite saranno realizzate da Cristina Castellari.
e non necessitano di prenotazione
Per ulteriori informazioni 0542-26606.

Con il Patrocinio di:
Regione Emilia Romagna
Istituto Beni Artistici Culturali Naturali Emilia-Romagna
Comune di Imola

Mostra realizzata in collaborazione con:
Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza
Centro Studi Campaniani “Enrico Consolini”di Marradi
Cineteca del Comune di Rimini
Circolo di Studi Sociali “Errico Malatesta”di Imola
Fondazione Casa Oriani, Il Cardello di Casola Valsenio
Galleria d’Arte Farneti di Forlì
Galleria Carlo Virgilio di Roma
Galleria Il Vicolo di Cesena
Istituto per la Storia della Resistenza e dell’età Contemporanea della Provincia di Forlì-Cesena
Museo della Città di Rimini
Pinacoteca Comunale di Faenza
Pinacoteca Comunale di Forlì
Scuola di Musica “Giuseppe e Luigi Malerbi”di Lugo

Si ringraziano gli artisti e gli enti privati per il prestito opere.

Fondazione Cassa di Risparmio di Imola
Palazzo Sersanti, Piazza Matteotti 8, Imola – Tel 0542.26606
segreteria@fondazionecrimola.it
 
www.mostrefondazioneimola.it
www.arteromagna.it

La mostra è dedicata sia alla vicenda delle arti figurative moderne e contemporanee in Romagna, sia a personaggi della storia civile, letteraria, politica e, più largamente, sociale della regione.
Da un lato, artisti che, lungo il percorso di oltre un secolo, si sono espressi con le più varie tecniche (dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alla caricatura fino al digitale) e, dall’altro, personaggi romagnoli o dalle vicende afferenti la Romagna.
Si citano, la caricatura di Gabriele D’Annunzio, militare a Faenza, eseguita da Achille Calzi, il ritratto di Dino Campana eseguito da Giovanni Costetti e quello del generale polacco Władysłav Anders, comandante il Secondo Corpo d’Armata Polacco che liberò Bologna nel 1945 eseguito da Tommaso Della Volpe; per giungere, più vicino a noi, ai personaggi del film “Amarcord” di Federico Fellini, a Dario Fo (lungamente presente a Cesenatico) ritratto da Ilario Fioravanti, al Michelangelo Antonioni (regista di “Deserto rosso” ambientato anche a Ravenna) di Miria Malandri, ad Andrea Emiliani di Cesare Baracca, al filosofo Enzo Melandri di Antonio Faeti.
Tra pregio artistico e importanza storica o documentaria, viene recuperato un genere, quello del ritratto, che pur avendo avuto significative tappe anche nella modernità era stato dato per concluso e trascorso. Tuttavia, proprio nella contemporaneità – e ne sono testimonianza la diffusione dei “volti”, anonimi o meno, permessa e grandemente incrementata da nuovi veicoli comunicativi quali le fotocamere digitali o i social network – si assiste a una massiccia e inedita presenza del ritratto nella vita quotidiana.
Come le tecniche sono variate, così anche la stessa concezione del ritratto è passata dai tradizionali intenti celebrativi o encomiastici a una dimensione più attualizzante che fa parte della comunicazione globale attuale.
Presenti in ogni sala espositiva e in posizione centrale nel catalogo, le opere di Umberto Folli sono state assunte come una sorta di manifesto di una mostra che intende ribadire l’attualità e l’urgenza di “esercizi dello sguardo” su quel “vero” che, nonostante i tanti tentativi di messa in crisi, rimane il vero bersaglio dell’arte.

Franco Bertoni
Curatore della mostra

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